Cosha Bologna, che è così bella?: ecco come Pier Paolo Pasolini parlava della città che laveva visto nascere e che ritrovò negli anni delladolescenza e della prima giovinezza.
E Bologna ora ricambia con lintitolazione del Cortile della Cineteca di Bologna (attualmente in via Azzo Gardino, 65) a Pier Paolo Pasolini Poeta.
Ufficialmente intitolata questa mattina alla presenza degli assessori alla cultura del Comune di Bologna Alberto Ronchi e della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti, e del direttore della Fondazione Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, Piazzetta Pier Paolo Pasolini Poeta vede affacciarvisi le due sale del Cinema Lumière e la Biblioteca Renzo Renzi, dove proprio lArchivio Pasolini è custodito.
"Oggi siamo tutti pasoliniani, ma quando Pasolini era in vita la cosa non era così scontata. Ai suoi funerali" ha sottolineato Farinelli Alberto Moravia non trattenne la rabbia, urlando che di poeti ne nascono due o "tre in un secolo e che un poeta dovrebbe essere sacro per una nazione". Nelle parole di Farinelli, anche un ricordo di Giuseppe Bertolucci, per lunghi anni presidente della Cineteca di Bologna fino a pochi mesi prima della sua scomparsa, autore che a Pasolini era così legato, al punto da realizzare una ipotesi di ricostruzione del controverso film di PPP La rabbia o un documentario dal titolo proprio di Pasolini prossimo nostro: "Più che profeta" queste le parole di Bertolucci citate da Farinelli "Pasolini era un aruspice: un intellettuale capace non di prevedere ma di vedere nel presente i segnali che sfuggivano a tutti, ma non al suo occhio acuto: scavando nel reale proprio come facevano gli indovini dellantichità, scrutando nelle viscere".
Dopo lannuncio dei mesi scorsi, occasione per la cerimonia ufficiale dintitolazione sono state le manifestazioni, delle quali la Cineteca di Bologna è coproduttrice assieme a Istituto Luce Cinecittà, che celebreranno la figura di Pier Paolo Pasolini al MoMA di New York, con la retrospettiva completa dei film di PPP, per la quale la Cineteca di Bologna ha pubblicato il volume "Pier Paolo Pasolini. My Cinema" che ripercorre tappa a tappa la filmografia di Pasolini, attraverso i suoi stessi scritti, tradotti in lingua inglese e corredati da un corposissimo apparato fotografico.
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