L'importante è parlarne. La violenza domestica è il tema del cortometraggio di Stefano Chiantini con Sergio Albelli e Cecilia Dazzi che parla delle motivazioni che hanno portato al film.
" E' la storia di una coppia, ma la particolarità del corto sta nel come viene raccontata la violenza. Avrebbero potuto parlare di un marito violento, nella speranza che fosse incappato nel film cambiando... invece abbiamo voluto spiegare la dinamica della violenza. E' un meccanismo a incastro in cui l'uomo non è solo cattivo, ha i suoi (pessimi n.d.r.) motivi, e la donna finisce per essere correa di questa violenza".
Qual è dunque il messaggio?
"Intanto aiutare le donne che hanno subito violenza. L'idea è quella di dire "reagite, andate!", non "aspettate il peggio". Non entrate nella dinamica in cui pensi che sia giusto subirla".
Secondo te come nasce la violenza domestica e perché non ci si accorge prima delle potenzialità violente di un uomo?
"Di solito c'è una storia di violenza alle spalle. Ne "La casa di Ester" la madre del mio personaggio l'aveva subita in famiglia. E poi non c'è un inizio preciso, nasce e cresce lentamente fino a diventare pericolosa. A quel punto bisogna dire "basta!" subito.
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