Contaminazioni di vita urbana in una Parigi multietnica lultimo lavoro di Tonino De Bernardi Casa dolce casa, presentato nella sezione Torino XXX.
Una donna che si aggira nei corridoi senza fine di una casa mentre persone bussano di notte ad una porta. Un uomo scatta foto a Montmartre, un altro uomo dirige con un telefonino una rete di squillo indicando i posti dove andare a seconda del flusso dei clienti, una bambina piange sulla strada pensando di aver perso la mamma, una cantane marocchina canta una canzone damore in un bar, una cuoca indiana è impegnata a cucinare, un altro uomo guida di notte canticchiando mentre di giorno corre alla stazione ferroviaria.
Storie che sembrano non avere un senso comune o un nesso logico ma che sono invece tutte parallele. Ogni personaggio viene sorpreso in una situazione chiusa ma reale. E un film in bilico sul destino, sospeso nella ricerca di noi stessi e sospeso sul filo di chi è condannato da qualcuno a morire o di chi è predestinato a morire perché non riesce a trovare un lavoro per vivere. Un film sullincongruenza dei nostri giorni e le mille difficoltà quotidiane, dove si è perso il senso e il modo del vivere in comune.
Commenta il regista: Il mio è cinema dellUtopia che nasce dal desiderio di cercare di capire il mondo contro le ingiustizie del presente.
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