Presentato in anteprima al Festival di Roma, "Pinuccio Lovero Yes I can", è il secondo capitolo della saga di Pinuccio diretta da Pippo Mezzapesa, un documentario che spinge lo spettatore a riflettere con ironia sulla società contemporanea e sull'universo della politica.
In un contesto dove i valori fondamentali sono fama, popolarità ed esibizionismo e dove chiunque si improvvisa esperto in ogni settore, quello politico in primis, il becchino Pinuccio incarna la figura dell' italiano medio affascinato dalla Tv e dai reality, fiero della propria ignoranza e sicuro di avere le carte in regola per raggiungere il successo perchè "gli altri politicanti sono più morti dei suoi morti".
Così Pinuccio scende in campo (santo) e fa la sua politica cimiteriale tra le fila di Sel, al grido di perchè tu possa riposare in pace al consiglio comunale vota e fai votare Pinuccio Lovero. In fondo Lovero è un uomo semplice ed ingenuo, in bilico tra il mito dell'eterna gloria mediatica, sfiorata a Venezia in occasione della presentazione del primo film, e una preghiera a tutti i Santi, perchè possano fargli avere un figlio dalla donna che ama e che sta per sposare.
Un personaggio che lo stesso Mezzapesa arriva a definire una lente d'ingrandimento sulla realtà, una realtà che ci fa amaramente sorridere sulla scia di un umorismo pirandelliano.
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