Da giovedì 29 novembre a sabato 1 dicembre 2012 il Nuovo Cinema Palazzo ospiterà Diari delle Periferie, rassegna dei documentari e cortometraggi più interessanti presentati durante le diverse edizioni del Visioni Fuori Raccordo Film Festival. Tre giornate dedicate alluniverso complesso e sempre più sfaccettato delle periferie del nostro Paese e alle diverse rappresentazioni che il cinema indipendente, non solo quello degli ultimi anni, ha saputo offrirne.
Giovedì 29 novembre la rassegna si aprirà alle ore 19.30 e affronterà i temi legati allinfanzia e alla crescita. Saranno proiettati "La briglia sul collo" di Cecilia Mangini, "Chi è Dio" di Mario Soldati e "Bambini" di Raffaele Andreassi. La serata proseguirà alle ore 21.00 con la proiezione di "Diario di un maestro" di Vittorio De Seta e del documentario "I Malestanti" di Claudio Di Mambro, Luca Mandrile e Marco Venditti, che ripercorre lesperienza del film di De Seta attraverso le testimonianze, a trentanni di distanza, dei suoi protagonisti, raccontando così anche i fenomeni e i mutamenti sociali che hanno contraddistinto i quartieri popolari romani negli ultimi anni. Gli autori saranno presenti in sala per incontrare il pubblico e presentare il documentario.
Lappuntamento di venerdì 30 novembre si aprirà con la proiezione di una selezione di cortometraggi: a partire dalle ore 19.30 saranno proiettati "Mare nostro" di Andrea Dasaro con Marcello Mazzarella, vincitore della 3ª edizione del Festival, "Loro rosso" di Cesare Fragnelli e "La Currybonara" di Ezio Maisto premiato alla 4ª edizione del Visioni Fuori Raccordo.
Saranno proiettati anche due documentari, entrambi premiati durante le passate edizioni del Festival, che affrontano in modi diversi la tematica della migrazione. Alle 21.00 sarà proiettato "Io la mia famiglia rom e Woody Allen" di Laura Halilovic e a seguire Gaetano Crivaro e Margherita Pisano saranno in sala per presentare il loro documentario "Good Buy Roma", vincitore della menzione speciale migranti allultima edizione del Festival. Il film racconta loccupazione dellex caserma di Via del Porto Fluviale che dal 2003 ospita circa 100 famiglie provenienti da diversi paesi del mondo.
Lultima giornata della rassegna, sabato 1 dicembre, si aprirà, sempre alle ore 19.30, con la proiezione di due opere di grande intensità visiva: "The wasted years" di Davide Regoli e Francesco Tommasi e "Terre al margine. Wasted" di Alessandra Ondeggia.
Alle ore 21.00 sarà proiettato il documentario di Simona Risi "Le White" che ripercorre le storie e le battaglie degli abitanti del complesso popolare di Via Carlo Feltrinelli alla periferia di Milano. Per anni i residenti hanno lottato affinché lamministrazione comunale provvedesse ad una bonifica dello stabile completamente rivestito di amianto.
In chiusura Fabio Caramaschi incontrerà il pubblico e presenterà il suo documentario "Residence Roma", che racconta la vita familiare e sociale di alcune famiglie che nel 2001 abitavano presso il residence del quartiere Bravetta di Roma, che dopo anni di occupazione è stato sgomberato e definitivamente abbattuto.
LAssociazione LABnovecento e lo staff del Visioni Fuori Raccordo hanno rinunciato quest'anno a organizzare una nuova edizione del concorso. Al suo posto questa rassegna.
Una scelta legata a diversi fattori, in primis quello relativo ai pochi contributi istituzionali erogati all'iniziativa, sempre meno negli ultimi anni, e oltretutto assegnati attraverso meccanismi che hanno reso impossibile conoscere in tempo utile l'attribuzione del contributo e l'entità dello stesso. Organizzare un'iniziativa senza sapere se la richiesta di contributi, presentata un anno prima, è stata o meno accettata, è per unassociazione culturale senza scopo di lucro un impegno insostenibile.
Nel momento in cui scriviamo, non sappiamo ancora, ad esempio, se la Regione Lazio intende attribuire un contributo all'edizione 2012 del Festival per il quale abbiamo regolarmente partecipato al bando scaduto nell'ottobre 2011.
Tuttavia la scelta di sospendere il concorso di quest'anno e sostituirlo con una rassegna non vuole essere una soluzione di ripiego, piuttosto un modo per sperimentarci in una forma produttiva che prova a fare a meno dei contributi pubblici (almeno fin quando non saranno riformati nelle loro modalità di attribuzione) e che invece cerca nell'autoproduzione la formula di sopravvivenza e di rilancio del Festival. Formula in cui diventano essenziali luoghi come il Cinema Palazzo e forme di partecipazione non dominate dall'interesse economico e privato.
La sesta edizione del Festival, se questo percorso darà i suoi frutti, tornerà nel 2013.
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