"Lospizio di Trapani si trova in via Isola Zavorra, ed in effetti, come racconta uno dei suoi ospiti, ledificio è stato costruito su una piccola isola che si è formata fuori dal centro abitato, tra il mare e le saline. Da tempo volevo entrarci per riprendere gli anziani che ci vivono, in uno spazio circoscritto e isolato, e in un tempo che pare un limbo, sospeso tra la vita che si ripete e lattesa della morte": sono le parole con cui Vincenzo Mineo racconta il suo "Zavorra", seconda uscita in dvd a marchio CinemaItaliano.info.
"Un tema delicato, la morte appunto, e il disagio di offrire testimonianza del suo inevitabile incedere, non poteva essere raccontato esprimendo giudizi o punti di vista.
Siamo entrati in tre in quelledificio, in troupe ovviamente ridotta, e siamo rimasti per cinque giorni a osservare i suoi ospiti, senza far rumore, discretamente, come spiando dal buco della serratura. Non ci sono interviste ma solo dichiarazioni spontanee, ci sono i corpi, la malattia, i silenzi, le testimonianze più o meno espresse lucidamente.
Cè uno di loro che conta i giorni, dal momento in cui è stato per forza di cose messo lì dalla famiglia, che sembra più un conto alla rovescia dei giorni che rimangono ancora da vivere, e ci sono altri che ancora esprimono sentimenti, poesia e grande umanità".
"Il risultato è un film corale che parla universalmente di temi che riguardano tutti, anche se spesso non li si accetta facilmente. Per lo stesso motivo non avevo idea della reazione che avrebbe avuto chi lavesse visto, e invece ricordo ancora linterminabile dibattito che si è creato alla prima del documentario al Bif&st di Bari, che mi ha sorpreso e in qualche modo incoraggiato. Poi sono venute le menzioni ai festival di Genova, Arcipelago, Mediterraneo Film Festival, il premio come miglior opera di responsabilità sociale allAres Film & Media Festival e soprattutto la candidatura ai David di Donatello nella cinquina dei documentari di lungometraggio".
"E adesso luscita in DVD per il nuovo progetto editoriale di Cinemaitaliano.info, una importante opportunità per chi come me è un regista che si autoproduce e che, come tanti altri documentaristi in Italia, conosce visibilità solo attraverso i festival e le rassegne".
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