Ispirato a Girotondo di Arthur Schnitzle, Sleeping Around, opera prima di Marco Carniti, giovane regista milanese che ha alle spalle una lunga esperienza teatrale, ruota intorno a dieci storie di solitudine scandite dal battito ossessivo e nevrastenico di uno stralunato paesaggio metropolitano, quasi a sottolineare un mondo senza troppo futuro.
In una società dove tutto si vende e tutto si compra, figurarsi il corpo, i personaggi, in cerca di un amore che sembra appartenere ad altri tempi, diventano schiavi del sesso nel disperato tentativo di sfuggire al senso di vuoto e alla crudeltà del quotidiano. Lincomunicabilità è la dimensione gelida dove si muovono personaggi tra i 20 e i 45 anni i cui destini si incrociano, si mescolano e si perdono tra sesso, malattia, droga e dolore, finche il cerchio finalmente si chiude e non rimane che la propria esistenza con cui si è costretti a fare i conti.
Imperfetta e nebulosa, al di là del grigiore dei toni e delle atmosfere, la trama scivola troppo spesso in unesasperazione dei tormenti esistenziali dei personaggi finendo per indebolire la forza narrativa di una pellicola che rimane comunque un tentativo coraggioso di un cinema basato sul tema della decadenza della sessualità e della disgregazione morale di fine novecento.
Ma adesso la parola passa al pubblico. Perché nonostante i premi vinti, agli altri riconoscimenti ottenuti in varie rassegne cinematografiche sia nazionali sia internazionali, Sleeping Around , prodotto nel 2007 da Buskin Film, rappresenta un altro caso di mala distribuzione, vale a dire opere spesso realizzate con grandi sacrifici, o addirittura riconosciute di interesse culturale dal Mibac, ma che rimangono invisibili al grande pubblico.
Ed ecco che dal 20 gennaio 2012, grazie a Distribuzione Indipendente, una nuova realtà distributiva con la missione di riscoprire e portare alla luce film italiani trascurati dalla distribuzione ufficiale, Sleeping Around arriverà nelle sale italiane.
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