E' un opera commovente "Chiri" ("Tracce") della regista giapponese Naomi Kawase. Le tracce sono quelle dei predecessori, quelle di una madre/nonna adottiva ormai giunta alla fine della vita. Seguendo le orme del suo passato, la regista indaga la vita della nonna in uno struggente racconto personale fino al lungo addio dell'amata parente, fatto d'immagini e riflessioni. L'interesse della Kawase è quello di rintracciare le tracce dei predecessori in un mondo dove la razza umana è più propensa ad "indagare" mondi sconosciuti, tralasciando le cose che l'hanno preceduta.
Oltre al racconto, sono le immagini a parlare in "Chiri": il volto della nonna sofferente, la sua straziante agonia nel lasciarsi catturare da una malattia irreversibile, il piccolo figlio di Naomi, che assistente con stupore ai tragici eventi, le foto ed i filmati della signora, quando ancora era anziana ma sana. Il documentario sembra chiudere il cerchio sulla ricerca narrativa della regista, prima della famiglia d'origine, poi della vita della nonna, fino alla sua morte, quando la stessa Kawase si mostra in ospedale, per recitare il commianto sulla ormai defunta nonna.
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