Film d'esordio di Valerio Zurlini dopo una serie di apprezzati cortometraggi, "Le Ragazze di San Frediano" è una commedia del 1954 che appare oggi un po' datata ma ancora fresca e simpatica.
Andrea Sernesi è un giovane meccanico, rubacuori inarrestabile che si divide tra le grazie di tutte le ragazze che incontra (tenendole ovviamente all'oscuro dell'esistenza delle "altre"): tutti lo chiamano Bob, perché pare assomigli vagamente all'attore Robert Taylor, e lui "sfarfalla" tra una e l'altra delle ragazze del suo harem senza sapersi (o volersi) decidere, cercando di mantenere inalterato l'equilibrio.
Solo che a furia di aggiungerne, le difficoltà crescono e le promesse che è costretto a fare per ammansirle prima o poi rischiano di ritorcerglisi contro...
Il bilancio è positivo: interpreti genuini e spontanei, tra cui spicca una giovane Giovanna Ralli, una trama esile ma credibile e il distacco temporale dall'uscita del libro di Vasco Pratolini (molto più crudo, ai tempi la delusione per le evidenti differenze costò a Zurlini molte critiche, anche ingiuste per le tante differenti versioni della sceneggiatura, a cui lavorò anche Suso Cecchi D'Amico).
Come recita la scritta in apertura di pellicola, Zurlini ha voluto dedicare il film "a questi poveri ragazzi, vittime innocenti della propria avvenenza". Un film gradevole e spensierato, su un'Italia che non esiste più.
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