Non tutti gli uomini sono di Serie A e capire perché è un gradino verso il proprio completamento.
Sono 3 i calciatori che il regista Paolo Geremei mostra nel suo documentario "Zero a zero"; tre uomini che hanno visto interrotta la propria carriera nel calcio che conta per motivi ingiusti o incomprensibili. Giunti, intorno ai 18 anni, fino alla soglia del debutto nella massima categoria, i tre ragazzi hanno dovuto affrontare l'incomprensibile accantonamento, vedendo svanire il sogno della vita. Dopo quasi 20 anni, Daniele, Marco e Andrea i tre calciatori con un passato nella Roma, si guardano alle spalle e cercano di fare chiarezza sulla fine della loro avventura.
Ora fanno il cameriere, il geometra e il droghiere, ma una volta giocavano con Totti e Buffon. Poi un episodio, un infortunio, uno sbaglio li hanno condannati ai margini del calcio. Il racconto di Geremei, apprezzato dagli appassionati di calcio e non solo, mostra i volti di chi non ce l'ha fatta, usando il calcio come metafora della vita e i tre giocatori come pedine di una partita che deve ancora concludersi.
Qualche concetto ripetuto dagli intervistati appesantisce la serie di interviste che scorrono comunque interessanti senza lasciare troppo spazio a immagini di gioco, fino ad arrivare a far nascere nei calciatori il dubbio che il loro fosse, veramente, nient'altro che un sogno.
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