Rossella Schillaci torna a Salina dopo aver vinto lo scorso anno il premio Italia.doc. E torna con "Il Limite" anche nel canale di Sicilia, tra Mazara del Vallo, sede della flotta di pescherecci più grande d'Italia, e Lampedusa, quell'isola da dove era partito 4 anni fa il suo progetto di racconto sui migranti dall'Africa.
"Tornando a Lampedusa ho capito che non aveva più senso raccontare i migranti, di cui molto si era detto. Mi piaceva invece raccontare dei pescatori, gli stessi che aiutarono molti disperati a raggiungere la terra ferma, il loro lavoro, la loro vita" ha detto la regista.
Due lunghi applausi l'hanno accolta in sala al termine della proiezione: applausi ampiamente meritati per un'operazione riuscita.
"Ciao Mazara!". Si apre così "Il Limite" girato da Rossella Schillaci seguendo un peschereccio; il lavoro e le persone, le famiglie e i problemi che, come sempre, non mancano, incrociando le vite degli italiani e dei sempre più presenti pescatori tunisini, fuggiti da una situazione insostenibile e finiti in un'altra non meno depressa. Le due umanità si fondono ma mai fino in fondo, lasciando spazio alla diffidenza malgrado una vita gomito a gomito.
L'autrice riesce a cogliere con il giusto occhio gli aspetti più interessanti della situazione e a mostrare con sensibilità e ritmo i ritratti di un'umanità rassegnata.
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