29 settembre 1912: cento anni fa nasceva Michelangelo Antonioni e la Cineteca di Bologna lo ricorda con un articolato omaggio, che si snoda tra la lunga retrospettiva al Cinema Lumière, la pubblicazione di un volume che traccia il percorso di vita del regista, per culminare nella primavera del 2013 con la mostra (questa volta a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, promossa da Ferrara Arte e dalle Gallerie dArte Moderna e Contemporanea di Ferrara Museo Michelangelo Antonioni, in collaborazione con la Cineteca di Bologna) Lo sguardo di Michelangelo Antonioni e le arti, indagine a tutto tondo sullopera di Michelangelo Antonioni, a cavallo tra cinema e arti visive, affidata a uno degli studiosi più accreditati a livello internazionale, il francese Dominique Païni.
Sarà proprio Dominique Païni (assieme a Carlo di Carlo, figura vicinissima ad Antonioni e curatore del volume che, intrecciando diversi materiali scritti e orali dello stesso regista, ne traccia una autobiografia impossibile, che la Cineteca di Bologna darà alle stampe per la fine del 2012) a inaugurare lomaggio della Cineteca di Bologna a Michelangelo Antonioni, giovedì 27 settembre, quando prenderà il via la retrospettiva curata dallo stesso Païni: al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (via Azzo Gardino, 65), primo appuntamento allora giovedì 27 settembre, alle ore 20, con la prima parte della retrospettiva, Grandezza e declino dellumanesimo secondo Antonioni, e un primo programma con i cortometraggi del regista, da Gente del Po (girato negli anni tra il 1943 e il 1947), passando per tutti i lavori fino al 1950 (N.U., Lamorosa menzogna, Superstizione, Sette canne un vestito, La villa dei mostri, Vertigine), fino a due documenti degli anni Novanta, Noto Mandorli Vulcano Stromboli Carnevale e Sicilia.
Ecco poi nei giorni immediatamente successivi (da venerdì 28 a domenica 30 settembre), sempre al Cinema Lumière, gli altri titoli di questa prima tranche, dal capolavoro borghese Cronaca di un amore (1950) al neorealismo interiore della trilogia Lavventura (1960), La notte (1961) e Leclisse (1962), che mettono a fuoco lo scavo antonioniano dentro un ideale stereotipo delluomo e della donna.
Il testimone passerà nel cartellone di ottobre della Cineteca di Bologna alla seconda parte della retrospettiva, LItalia è troppo lontana, che raccoglierà Deserto rosso (1964), Blow Up (1966), Zabriskie Point (1970), Professione reporter (1975).
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