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Dopo le elezioni del settembre del 1970, in cui la sua coalizione di sinistra di Unità Popolare aveva ottenuto il 36% dei voti, il 4 novembre dello stesso anno Salvador Allende venne proclamato presidente del Cile grazie anche allappoggio dei democratici.
Nei primi mesi del suo governo, in risposta al maltrattamento che stava subendo dalla stampa internazionale per spinta del governo degli Stati Uniti, della Cia e dei poteri forti (e conservatori) cileni, avvertì la necessità di far conoscere ad una opinione pubblica più vasta il programma popolare che intendeva portare avanti per sollevare il suo Paese da una cronica miseria.
Per tale ragione (e grazie anche alla conoscenza che aveva con Renzo Rossellini) Allende decise di rilasciare nel maggio del 1971 un intervista al regista Roberto Rossellini.
Un incontro che, grazie allabilità dialettica e lintelligenza dei due interlocutori, si trasforma in un dialogo appassionato, dominato dalla ricchezza di pensiero e da contenuti politici, sociali ed economici di fortissimo spessore.
Realizzata in sedici millimetri e sotto la visione di Emilio Greco, lintervista venne comprata dalla Rai che la mandò in onda, con in titolo La forza e la ragione, solo dopo il colpo di stato del generale Pinochet nel settembre del 1973.
A quasi quarantanni di distanza dalla tragica scomparsa (suicidio?) di Allende, Cinecittà Luce e Flamingo Video propongono in formato dvd La forza e la ragione insieme a due cinegiornali dellepoca, alle interviste a Renzo Rossellini, Bobo Craxi e Maria Rosaria Stabili e ad una conversazione tra lo stesso Rossellini ed Enzo Biagi mandata in onda dalla tv di Stato prima dellintervista realizzata due anni prima a Santiago nellabitazione del presidente cileno.
Nellincipit Allende ricorda le sue origini medio-borghesi, la militanza politica nelle fila del partito radicale del padre, di un nonno e degli zii, gli studi di medicina, il suo precoce impegno per la causa del socialismo, la coerenza degli ideali. Io sono - afferma Allende - il fondatore del Partito Socialista di Valparaiso, e per la linea di coerenza un socialista non poteva stare su altra barricata che quella dove sono stato io tutta la vita.
Sollecitato dalle domande mai banali di Rossellini, Allende riconosce quanto lalleanza delle sinistre - nata già negli anni cinquanta dal dialogo tra socialisti dissidenti, comunisti e frange della piccola borghesia - sia stata importante per battere la destra cilena e dare al governo cileno unimpronta popolare.
Inoltre, Allende parla delle riforme politiche che poi porterà a compimento nel giro di un anno come la riforma agraria con lesproprio dei latifondi, la nazionalizzazione di alcune banche e della produzione del rame.
Nella parte finale della conversazione Allende si richiama alla dottrina di Monroe per rilanciare lunità delle nazioni latino-americane, condanna la speculazione dei paesi ricchi sulle nazioni del Sud America e riconosce il ruolo che la Chiesa cilena stava svolgendo in quel momento per far migliorare le condizioni degli sfruttati.
Un dialogo aperto schietto quello tra Rossellini ed Allende la cui complicità intellettuale mette allo scoperto due vite rette sulle limpidezza delle proprie idee e passioni. Un grande politico del Novecento manifesta ad un maestro della cinematografia di tutti i tempi il suo progetto di governo per un Cile rinnovato e più moderno. Svela Allende a Rossellini come la ragione, qualche volta nella storia degli uomini, può riuscire ad avere la meglio sulla forza.