Perché hai scelto di partire da questo racconto e come è stato per te lavorare su un testo già esistente?
"Il racconto di Sergio Atzenis mi ha colpito per la sua capacità di descrivere cose terribili riuscendo a divertire e iil grande vantaggio è quello di partire da un soggetto già elaborato, anche per la caratterizzazione dei personaggi. D'altra parte, la parola scritta spesso ha poco a che fare con l'immagine cinematografica. La mia sfida è stata quella di conservare le qualità del romanzo traducendolo in un linguaggio diverso".
Come hai trovato le giovani protagoniste?
"Ho lavorato sul territorio di Cagliari, e il casting l'ho fatto insegnando nelle scuole, dove ho incontrato Maya Mulas e Sara Podda. Abbiamo affrontato la sceneggiatura come avremmo fatto con una recita scolastica. Anche per questo motivo il film è stato girato in ordine cronologico".
Crede che questo film sia destinato a rimanere cristallizzato nella Sardegna?
"Il film è universale. La città sullo sfondo è Cagliari, ma potrebbe essere ambientata nei quartieri popolari di qualsiasi città".
Il tema dell'adolescenza è un tema che compare spesso nei tuoi film. Cos'hai imparato dall'adolescenza nel tuo percorso lavorativo?
"L'adolescenza è un periodo in cui accadono tante cose, e tutto è pieno di emozioni. Inoltre è quello che si conosce meglio, perché è già stato vissuto".
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