Siamo nel 1949 e Roberto Rossellini è il regista del momento. Francesco Alliata e i giovani ragazzi della Panaria film gli propongono un soggetto per un film alle Isole Eolie, con protagonista Anna Magnani.
Ma Rossellini, a Hollywood non viene corteggiato solo dalle produzioni; Ingrid Bergman, entusiasta di Roma città aperta e di Paisà, gli scrive per proporsi come sua attrice. Così il regista, tagliando fuori sia Alliata sia la Magnani, inizia a lavorare sul progetto di Stromboli.
Ma lei, ferita nell'orgoglio, inizia una collaborazione con la Panaria e William Dieterle, per portare il proprio film a Vulcano.
Le riprese sono sempre più difficoltose, con una Bergman in piena crisi, incapace di utilizzare il proprio metodo di recitazione nell'opera di Rossellini, priva di copione, e che non trova la serenità a causa delle critiche, che la incolpano di aver lasciato il marito e di aver disintegrato la propria immagine di ragazza tutta lavoro e famiglia.
Il documentario di Patierno, tratto dal libro di Alberto Anile e Gabriella Giannice, "La Guerra dei vulcani", racconta i retroscena delle riprese utilizzando spezzoni tratti dai film delle due attrici per sottolineare l'impatto emotivo di entrambe alla vicenda, e contribuisce alla narrazione con immagini di repertorio, rendendo fruibile la guerra dei vulcani anche a chi non la conosceva.
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