Lando Buzzanca deve scomodare addirittura Antonio Gramsci in conferenza stampa per dare dignità ad un prodotto che scricchiola sotto tanti punti di vista. "Il Restauratore", dall'8 gennaio in prima serata su Raiuno è un uomo che non volta la testa dall'altra parte, che non è sordo alle vite altrui e che dunque non commette quel crimine dell'indifferenza condannato da uno degli intellettuali più alti che il nostro paese abbia espresso.
"Avevo letto questo scritto di Gramsci in gioventù - afferma - e me ne sono ricordato quando giravamo questa serie. Basilio Corsi, il personaggio che interpreto, è un uomo che ha subito un dolore enorme nella sua vita, ha perso tutto, soprattutto la famiglia, si è vendicato da solo, ha pagato le conseguenze con vent'anni di galera e ora torna alla vita con un dono, quello delle "luccicanze", ovvero una sorta di "capacità di visione" di qualcosa che sta per accadere tramite il contatto con degli oggetti che sono appartenuti o appartengono a delle persone con le quali lui entrerà in contatto per "restaurare" le loro vite. E' stato difficile per me interpretare questa cosa perchè non credo al paranormale in nessun modo, trovo che sia una sciocchezza immensa, quindi ho lavorato per dare a Basilio una fede laica, una capacità di portare guarigione e miracoli, ma umani. In questo è un uomo che mette in discussione costantemente la sua vita per offrire aiuto a quella degli altri, il bene che ti è stato sottratto non ti verrà restituito, ma si può farne di nuovo"
Molto felice del suo ruolo si è dichiarata invece Martina Colombari. "Sono finalmente una donna, una donna vera, non la solita bionda con gli occhi azzurri, ma una tipa cazzuta. Una che cerca il suo percorso personale attraverso quello lavorativo, fare la restauratrice per Maddalena è tutto. La via di fuga da una vita che non riesce a portare nella giusta direzione e che quindi non trova relazioni stabili anche perchè non conosce bene sè stessa. Con Basilio l'inizio sarà complicato, ma piano piano quest'uomo riuscirà a portarla fuori dal guscio, riuscirà a farle vedere cose che prima non vedeva e diventeranno ottimi amici".
Alessandro Jacchia, uno dei due produttori aggiunge che "volevamo raccontare una certa percezione del cosiddetto "terzo occhio", quella che ci fa essere più sensibili alle cose che ci stanno attorno, quasi un progetto cristiano quello dell'aiutare chi è in difficoltà".
C'è grande fiducia in Paola Masini di RaiFiction che ha ricordato come questo sia il prodotto di punta della televisione di stato, per altro girato in Serbia al 90% dove sono state ricreate le vie e le viuzze di una Roma che non avrebbe permesso 8 mesi di riprese nel suo splendido centro. La crisi si sa colpisce tutti, sia la Rai che trasloca le sue produzioni, ma anche gli sceneggiatori che in questa serie non solo non hanno portato nessuna novità ma non sono riusciti nemmeno a scoppiazzare - almeno un po'! - le ottime serie che offre il mercato americano. Vedremo se gli ascolti saranno punitivi o meno.
La recensione
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