"Fondamento della libertà, della giustizia e della pace. Strumento ideale per promuovere rapporti amichevoli e non conflittuali tra le nazioni. Costituzione per un mondo in cui ad ogni persona (indistintamente da sesso, razza, religione, nazione)
venga riconosciuta (e tutelata) la propria dignità": è la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che venne approvata dalle Nazioni Uniti nel dicembre del 1948.
A questa Magna Charta dei popoli è dedicata la sesta edizione di Moliterno Agri(In)Corto, rassegna del cinema a formato breve promossa dalla Regione Basilicata, per la cura del cinecronista Mimmo Mastrangelo e che si svolge da domani al 24 agosto nei comuni di Moliterno, Sarconi e Spinoso.
Tra trentanove opere in cartellone, trenta fanno parte del progetto All Human for All ideato da Roberto Torelli nel 2008 in occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione. I trenta cortometraggi sono ispirati ai rispettivi articoli della Carta dei diritti e portano, tra gli altri, la firma di registi-maestri come Carlo Lizzani, Citto Maselli e i compianti Luciano Emmer e Vittorio De Seta.
La rassegna parte il 22 agosto alle ore 21.00, nella Sala Cineforum del Circolo Culturale Unione dove vengono presentati i primi dieci cortometraggi di All Human for All realizzati da Carlo Lizzani, Giobbe Covatta (e Paola Catella), Giorgio Treves, Claudio Camarca, Emanuele Scaringi, Daniele Cini, Tekla Taidelli, Anne Riitta Ciccone, Fiorella Infascelli, Ivano Di Matteo.
Tra i temi principali toccati in questa prima zommata sulla Dichiarazione troviamo il diritto alla vita, la condanna della schiavitù, il rifiuto della tortura, il riconoscimento della personalità giuridica, linaccettabilità di qualsivoglia detenzione arbitraria.
Concludono le proiezioni della serata il pluripremiato cortometraggio (Nastro DArgento 2011 e candidatura al David di Donatello 2011) del regista lucano Marco Giuseppe Albano Stand by me, una storia grottesca di un imprenditore di onoranze funebre materano che lancia uno spot su Raiuno ed invita gli italiani a morire nella città dei Sassi. Con flash ironico (ma non tanto) si presenta anche laltro corto lucano Il posto delle fragole di Lino De Luise, il quale ispirandosi allomonimo capolavoro del maestro svedese Ingmar Bergman, lancia lallarme sui rischi ambientali che stanno correndo le comunità lucane dellarea estrattiva.
Chiude la serata il cortometraggio vincitore al Festival di Venezia 2011 In attesa dellavvento dei registi(cugini) Arturo Lavorato e Felice DAgostino.
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