"La mobilità sul lavoro di cui si parla tanto? Secondo me non rappresenta affatto un valore, anzi. Io per fortuna non sono una cosiddetta precaria, parlo quindi per amici e parenti che sono costretti a cambiare lavoro spesso, quando lo trovano. In questo modo non si è soltanto pedine di un grande ingranaggio, ma pedine addirittura sostituibili, e questo è deleterio. I politici mi sembra che ne facciano qualcosa di un po troppo semplicistico
".
Valeria Solarino, presente ieri sera per la seconda giornata della XVII Edizione del VastoFilmFestival, non parla solo di cinema e del suo amatissimo lavoro, ragione della sua vita, come confessa alla sua interlocutrice Ornella Sgroi (Cinematografo) che la intervistava sul palco di Palazzo dAvalos. Parla di un po di tutto, a cominciare proprio dalla Rinascita, tema a cui il festival di questanno si ispira. "Siamo arrivati ad un punto molto critico" ha detto lattrice "e quindi una Rinascita vera ci sarà, anche se potrà avvenire solo attraverso una riappropriazione di quello che è nostro, della nostra società".
"Con quale regista mi piacerebbe lavorare? Beh se penso alla grandezza del cinema con Marco Bellocchio, se invece penso alloriginalità con Nanni Moretti, il suo è un cinema immediatamente riconoscibile", ha continuato la Solarino parlando del proprio lavoro. "Fare film non è obbligatorio, non riuscirei mai a fare qualcosa che non condivido, anche se mi è capitato di rifiutare lavori che poi hanno avuto un grande successo, ma comunque continuo a non condividerli".
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