Quando, nel 1994, vengono rinvenuti a Roma circa 700 fascicoli dinchiesta sulle stragi compiute dai nazifascisti lungo la linea gotica, durante la ritirata del 1944-45, si apre una nuova importante pagina della ricostruzione storica (e giuridica) di quel tempo.
La maggior parte di quei documenti conteneva indagini svolte dagli Alleati fra il 1945 ed il 1946, a cui però non seguirono mai i processi, a causa di un probabile insabbiamento delle istituzioni risalente a oltre trent'anni prima. La Commissione Parlamentare dInchiesta che venne istituita subito dopo il ritrovamento del cosiddetto "armadio della vergogna" aveva lo scopo di fare chiarezza sul presunto occultamento di quelle denunce.
Un documentario a sei mani (quelle di Carmine Cicchetti, Christian Caiumi e Antonio Dell'Aquila) per fare il punto su una pagina da non dimenticare, anche perché le colpe sono tante e non devono cadere nuovamente nell'oblìo.
Attraverso una lunga serie di interviste (filmate in bianco e nero) si cerca di fare chiarezza sulla questione, più sull'archiviazione "provvisoria" di quei fascicoli (decisione giuridicamente inesistente) che non sui fatti veri e propri, ricordati velocemente all'inizio da un sopravvissuto.
Il documentario è interessante per la materia storica di cui parla (forse più per chi già ne sa qualcosa), e risente solo in parte - grazie alla breve durata, circa 36' - della staticità della sua costruzione visiva.
C'è solo qualche intermezzo animato a dare ritmo al montato, e forse ce ne sarebbero voluti di più: resta però un lavoro importante da aggiungere ai tanti documentari che fanno luce, per non dimenticare mai, sulle pagine nere della storia fascista del nostro paese.
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