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Tre film alle Giornate degli Autori, un bel traguardo per un giovane regista...
Alessio Di Zio: Credo sia una bella cosa, anche per il fatto che sono particolarmente affezionato al Festival di Venezia. Devo ringraziare tanto chi mi ha dato questa possibilità. In verità non riesco a rendermi effettivamente conto dell'importanza di questa occasione, e di tante altre cose che si stanno presentando, e non so se me le merito. Per esempio dalle mie parti a notizie del genere si reagisce con grande perplessità e indifferenza, la domanda ricorrente è "Ma quanto ti pagano?". Mi piace quando me lo dicono. Questo spasmodico pragmatismo è stimolante.
Ci puoi anticipare qualcosa sui tre film?
Alessio Di Zio: Li ho girati girati dalle mie parti, in provincia di Caserta, nel mio paese. Sono ritratti e frammenti di vita rituale, pazzi e geni loro malgrado. Piccoli lavori portati avanti con pigrizia, mai oltre il mio circondario, sotto gli occhi dei paesani avversi. Ma sono terre inesplorate, brutte e affascinanti, dalle quali non sono ancora fuggito, e che, terribilmente, sembrano trattenermi.
Puoi spiegarci qualcosa in più sul progetto "Cinema Corsaro"?
Alessio Di Zio: Forse non sono la persona migliore per poter parlare di questa sezione. Però sento di poter dire che sembra qualcosa di necessario, è un esperimento che doveva essere fatto, non ci resta che aspettare per scoprirne gli esiti. Se saranno positivi, da quello che so, potrebbe avere un buon seguito. Il progetto e gli intenti sono molto buoni.
Come è nata e si è sviluppata la tua carriera da regista?
Alessio Di Zio: Come quella di un atleta. Mi piace pensare che sia così. In generale mi manda un po' in tilt rintracciare un percorso, risalire a una nascita. Mi pare che il cinema ci sia sempre stato. E' ancora così, è nella vita di tutti giorni, mescolato. In questi casi è difficile parlarne. Ma è chiaro che non ho ancora una carriera, è presto, sono un "pivello". Questo è solo l'inizio.
Per concludere, hai in mente dei nuovi progetti per il futuro?
Alessio Di Zio: Si, per esempio, "Appunti per un film su Rodolfo Valentino", uno dei tre film che presenterò a Venezia, è un promo per un film più lungo e complesso su questo personaggio, ancora una volta del mio paese, che spero di girare entro Dicembre. Dopo ce ne sono altri, ce ne sono troppi in realtà. Saranno tutti girati in condizioni pietose, di seguito probabilmente. Non mi resta che darmi da fare.