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I vincitori di Corto e Cultura nelle Mura di Manfredonia

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CORTOMETRAGGI Premio Miglior e Miglior Regia Pòppitu di Vito Palumbo e Roberto De Feo Motivazione: Regia estremamente solida al servizio della storia di un ritorno (ricorda in questo Roxy). La regia mette in risalto gli interpreti, che fanno una gran bella figura, anche nei ruoli secondari. Ottima cura dei dettagli. Diverse sequenze che restano e che ritornano vivide nei ricordi. Un gran bel lavoro. Premio Miglior Montaggio Milonga di Marco Calvise Motivazione: Un montaggio eccellente e mai invasivo, tecnicamente perfetto, delicato, poco incline al sensazionalismo. Tutto il film viaggia costantemente su altissimi livelli ma, a nostro avviso, il montaggio ha dato un contributo non trascurabile. Premio Migliore Attore e Migliore Fotografia Oltreluomo l’attore Pietro De Silva e il regista Nicola Ragone Motivazione: Interpretazione intensa e misurata, sempre in penombra, per una storia importante. Il valore aggiunto in un ottimo lavoro. La fotografia sfrutta molto lo spazio in ombra della solfatara. Si divide in due: da un lato i toni lunari di una dura realtà raccontata all’ombra di Verga, dall’altro i toni caldi, quasi accoglienti di una miniera che raccoglie le speranze dei carusi prima e degli uomini poi. Ci è piaciuta la fotografia corposa e non appariscente che sottolinea l’intensità drammatica dell’opera. Premio Miglior Corto la Donna,la Violenza Il Male Assoluto di Francesco Colangelo Motivazione: Il tema della violenza è trattato con toni asciutti e diretti. La scelta dello split screen mitiga un po’ l’impatto drammatico, regalandoci una visione d’insieme non banale. I luoghi partecipano della violenza e se ne impregnano fino in fondo. Premio Miglior Corto "Storie di Mare" La Decima Onda di Francesco Colangelo Motivazione: Superata la decima onda, la corrente non ti riporta più a riva; film intenso e grave mescola un sogno ( il mare e la poesia che da sempre lo accompagna) ad una tragedia moderna ( un corpo trascinato a riva dalla corrente, probabilmente un clandestino). In mezzo dei pescatore e la loro umanità. Questo film ha il sapore di altri tempi. Premio Miglior Corto Scuola Bacaroz di Vito Palumbo Motivazione: Una buona storia diretta con piglio classico e sicuro. Mai banale, schiva con classe e mestiere il pericolo di cadere nel patetico. Ottimo lavoro sul montaggio, ritmo e tagli praticamente perfetti. Bellissime le sequenze girate a scuola con un giovane ed azzeccato protagonista. Premio Miglior Corto del Territorio Sono Solo un Bambino di Giacomo Giannelli Motivazione: Questo cortometraggio si apre con il botto; la scena iniziale è tra le cose che più hanno apprezzato alcuni nostri giurati. Il tema della violenza trattato con delicatezza. Commovente. Premio MENZIONE SPECIALE al corto “Intercambio” regia di Antonello Novellino da SALERNO, con questa motivazione: Film compatto e ben strutturato. Notevole in tutte le sue parti, risulta riuscito già dal titolo. Ottima la caratterizzazione dei personaggi e la direzione degli attori. Il montaggio tiene alta la tensione e l’attenzione. Menzione Speciale Raffaele Del Vecchio per il corto Bacaroz regia di Vito Palumbo Motivazione: Il giovane interprete ci regala un’interpretazione delicata e convincente. Un po’ Forrest Gump, un po’ bambino nel pozzo ( quello di “Io non ho paura” ), aiutato da una ottima direzione d’attori se la cava con bravura. Ottimo. Menzione Speciale Phelippe Guastella con il corto Milonga regia di Marco Calvise Motivazione: Muove lo sguardo in giro per la sala; gente attempata e qualche giovane si lancia sulla pista da ballo. Lo sguardo dell’uomo segue con attenzione i movimenti di una donna; a fargli compagnia Brandy e una sigaretta dopo l’altra. Tutto nella natura vitale e al tempo stesso malinconica dell’uomo ci prepara al finale. Un finale memoriale, per quanto sfuggente, estremamente intenso e delicato. Una prova da applausi. SCENEGGIATURE Premio Prima Classificata Che fine ha fatto l’ignoranza? di Delio Colangelo Motivazione: La sceneggiatura ha colpito la giuria per il suo sguardo ironico e allo stesso tempo intensamente partecipativo sull’handicap. Infatti è attraente l’idea di rappresentare un ragazzo disabile in carrozzella che sfrutta il proprio svantaggio a suo favore: la ricerca inutile di un ostacolo che possa metterlo in luce agli occhi di una ragazza. Un testo ben scritto che con pochi tratti riesce a delineare la storia e la situazione in un mondo ideale dove tutti sono disponibili a dare una mano e nulla impedisce i movimenti di una carrozzella. Premio Seconda Classificata Non Temere di Marco Calvise Motivazione: Immagini forti e al tempo stesso tenere di un malato di Alzheimer in un istituto di cura: un diario lasciato a metà, delle foto sconosciute, una ragazza che parla con tenerezza. Piace l’approccio al tema, sentimentale ma senza sentimentalismo e l’effetto di partecipazione che suscita. Premio Terza Classificata (ex-aequo) Anime Beluga di Guergana Radeva Motivazione: La sceneggiatura presenta un intreccio di dati reali e sbocchi onirici che creano un forte effetto di suggestione: esseri umani la cui esperienza si incrocia con fantastiche creature del mare in uno spazio-tempo indefinito e indefinibile. Un Giorno nella Vita di Giuliana Damiani Motivazione: Ispirato a un fatto di cronaca (il crollo di una palazzina a Barletta il 3 ottobre 2011 e le sue vittime) la sceneggiatura presenta, quasi senza il sostegno di dialogo, l’identificazione tra il dolore per il parto nella protagonista sopravvissuta alla tragedia e l’angoscia al ricordo di quell’evento. Ben sfruttata e rappresentata la tecnica del flashback nel suo intreccio con il tempo della storia.

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