«Ogni film in realtà è un viaggio, una scoperta. Ancora di più quando il film racconta il viaggio stesso, dove nulla è pianificato, dove c'è soltanto un fiume, un punto di inizio e un punto di arrivo. Inoltre essere al fianco di Paolo Rumiz, autore e scrittore che come nessun altro è capace di trasfigurare e interpretare il reale da un'angolazione inedita, ha aggiunto un fascino ulteriore a questo scoprire il mondo attraverso un obiettivo. (...) Ho presto compreso che, viaggiando sul Po, il fiume stesso diventava protagonista della storia, cancellando di colpo gli echi dei tanti racconti che sono stati fatti su di esso. Mi sono quindi rivolto all'interno del fiume e dei suoi argini, e nello stesso tempo ho raccolto le parole e i dialoghi dei miei compagni di viaggio, che dimenticando di essere ripresi interpretavano magistralmente il ruolo di se stessi». (Alessandro Scillitani)
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