Ugo Casiraghi è stato per lunghi anni il critico cinematografico de L'Unità. Scomparso nel 2006, è noto in particolare per il saggio "Vivement Truffaut!", vincitore lo scorso anno del premio Limina MYmovies per il miglior libro di cinema.
Lindau, dopo il recupero del saggio sul regista francese, ha pubblicato un altro volume con gli scritti di Casiraghi, "Storie dell'Altro Cinema", a cura di Lorenzo Pellizzari e con la prefazione di Gian Piero Brunetta.
"Ho sempre pensato che Casiraghi sarebbe stato un ottimo professore di storia del cinema, assai più vocato allinsegnamento di molti docenti catapultati dalle pagine dei giornali allUniversità negli anni pionieristici di fondazione dellinsegnamento cinematografico. Basta leggere uno qualsiasi dei saggi raccolti in questo volume, scritti per lo più per il quindicinale di Fiume "Panorama" nellarco di quasi un ventennio, per rendersene conto", ha scritto Brunetta.
Un volume imperdibile, in cui il critico spazia tra i temi e le curiosità, tra i motivi che accomunano un regista zarista quale Evgenij Bauer e uno bolscevico quale Aleksandr Medvedkin e i legami possibili tra i cineasti di Ucraina, Uzbekistan, Armenia da un lato e quelli di Serbia, Croazia, Slovenia dallaltro. E ancora approfondimenti su Humberto Mauro, André Malraux, Yilmaz Güney, sir Michael Balcon e Andy Warhol, Powell & Pressburger e Kon Ichikawa, Sergej Jutkevic e Costa-Gavras.
In "Storie dell'Altro Mondo" Casiraghi racconta, accanto a nomi a tutti noti, nomi dimenticati ma sempre caratterizzati da almeno tre elementi: libertà, innovazione e poesia.
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