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MOSTRIAMO IL CINEMA - Gibba, 70 anni di animazione

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E' stata una serata-omaggio alla carriera dello storico animatore ligure Gibba (vero nome: Francesco Guido) a concludere la seconda edizione di Mostriamo il Cinema, evento organizzato a Cervo, in provincia di Imperia, dall'associazione no-profit Proxima e da CinemaItaliano.info. Settanta anni di carriera (sì, proprio 70) per un artista che ha saputo passare dal lungometraggio al documentario didattico, dai corti d'autore a lavori di animazione erotica, dai titoli di testa per lunghi di finzione a spot per Carosello: Gibba ha lasciato un segno indelebile nella storia del genere, dagli inizi con Antonio Rubino ai lavori in solitaria. La serata - fatta di ricordi e di proiezioni - ha avuto come ospiti accanto a Gibba il professor Claudio Bertieri, storico critico ed esperto di cinema d'animazione (e non solo), e la semiologa Alessandra Chiappori. Esempio migliore e più noto del talento dell'animatore ligure è sicuramente "L'ultimo sciuscià", meraviglioso cortometraggio del 1947 amatissimo - tra gli altri - da Cesare Zavattini, esempio di cinema neorealista totalmente inedito nel campo dell'animazione e che ancora oggi, a oltre 60 anni dalla sua realizzazione, riesce a commuovere e coinvolgere. Una carriera così lunga e varia è l'ideale per poter raccontare la storia intera dell'animazione italiana, dai primi passi risalenti a prima della guerra all'uscita in sala dei primi due lungometraggi, quasi contemporanei, "I fratelli Dinamite" dei fratelli Pagot e "La rosa di Bagdad" di Anton Gino Domeneghini. E' stato - ovviamente - Claudio Bertieri a tessere le fila della storia del genere, a inquadrare storicamente l'importanza del lavoro di Gibba e a confermarne - amaramente - le delusioni e il disappunto per le tante, troppe disavventure produttive avute nel corso degli anni. Una stagione di talenti e di fermento che avrebbe potuto rivaleggiare in qualità assoluta con i lavori che arrivavano dagli Stati Uniti, "affossata" purtroppo da una schiera di produttori "ladroni" e da un sistema che, per ignoranza o malevolenza, non ha saputo valorizzarla. Amarezza per quello che avrebbe potuto essere, ma anche la giusta consapevolezza di ciò che - nonostante tutto - Gibba sia riuscito a fare nella sua vita lavorativa. Un artista di grande umiltà capace di trasmettere al suo pubblico, alle soglie ormai dei 90 anni, l'amore per il suo lavoro. La carriera di Gibba è stata omaggiata in questa edizione di Mostriamo il Cinema anche con una mostra celebrativa dei suoi lavori, oltre 200 "pezzi" rari e preziosi forniti direttamente dall'archivio dell'autore.

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