l prossimo 16 luglio le categorie del cinema italiano si riuniranno di nuovo presso la Direzione Generale Cinema del MIBAC per riprendere un confronto iniziato lo scorso marzo.
Questappuntamento assume, oggi più che mai, un significato peculiare e distintivo perché capita in un momento difficilissimo per il nostro Paese e per la nostra cinematografia.
Il nostro settore vive la stessa profonda crisi che colpisce lintera società sommandovi elementi critici che investono dimensioni più complesse e che riguardano la libertà despressione, la circolazione delle idee, linterpretazione della realtà e il rapporto della produzione culturale con la popolazione e con il territorio.
Le vicende legate alla dismissione degli Studi di Cinecittà, al Centro Sperimentale di Cinematografia, alla perdita costante della qualità dellofferta cinematografica e conseguentemente di pubblico diventano elementi significativi del dissesto di un mondo che perde i suoi stessi punti di riferimento.
Grazie allanalisi accurata del contesto in cui viviamo e delle sue evoluzioni, IndiCinema presentò un anno fa, a tutte le associazioni di categoria, ai rappresentanti politici e alle Istituzioni, una serie di proposte di riforma, nellottica della creazione di nuovi modelli produttivi e distributivi basati sul basso costo e sulla centralità dellopera.
In quellepoca, la maggior parte del mondo imprenditoriale cinematografico, invece di prendere atto di un rischio imminente celebrava i fasti e la vitalità del cinema italiano.
A distanza di pochissimi mesi, la crisi reale si è imposta agli occhi di tutti e, oggi, le nostre analisi si rivelano corrette e le nostre proposte vengono indicate da molti come una priorità.
Sul tavolo del Mibac, come per ogni vertenza su cui si sta discutendo in Italia, deve essere posto come punto fermo il valore della responsabilità e dellinteresse generale.
E necessario che vengano intrapresi subito quegli importanti e significativi provvedimenti indicati per il rilancio di una produzione in cui lopera cinematografica ritrovi la sua piena dignità artistica e ritrovi i giusti, molteplici, canali per la sua diffusione.
Riuscire a ridare alla nostra cinematografia un forte ruolo culturale e sociale è la condizione essenziale per restituirgli una ragione economica e industriale.
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