In tempi di crisi i tagli dovrebbero concentrarsi sugli sprechi e non sui settori che producono lavoro, ricchezza e sviluppo.
Negli ultimi 3 anni, le risorse regionali destinate alla cultura si sono ridotte dallo 0,9% allo 0,3% del budget complessivo di spesa. La media europea è del 3%!
Gli amministratori locali dicono di voler far crescere la città puntando sulla cultura. Ma non lo fanno, destinando ad essa risorse inadeguate.
Torino è da sempre la capitale della ricerca culturale in Italia e proprio per questo può immaginare un futuro diverso da quello di città industriale in declino. Questa identità è una risorsa preziosa che genera ritorni economici 6 volte superiori agli investimenti ed una ricchezza sociale per tutta la comunità. Va perciò difesa e non annientata da una politica miope che sostiene soltanto la cultura legata ai grandi eventi ed i grandi enti a guida politica e clientelare.
Una politica di questo genere sta azzerando tutte le piccole e medie imprese e le associazioni che operano al di fuori di quelle logiche, mettendo a rischio 37.000 lavoratori del settore tra artisti, tecnici e operatori culturali.
Non siamo più disposti a subire passivamente queste scelte! Chiediamo di essere coinvolti e consultati sulle strategie che le istituzioni intendono mettere in campo per la destinazione dei fondi pubblici alla cultura e allo spettacolo.
Non vogliamo assistenza, vogliamo riconoscimento e risorse per crescere e per continuare a diffondere l'immagine della città e del territorio attraverso film, concerti, libri, mostre, spettacoli.
Perché la cultura è un settore strategico per leconomia della città e della regione, un patrimonio di tutti su cui investire e non un costo da tagliare.
Basta briciole! La cultura vale molto di più.
SABATO 7 LUGLIO TUTTI DI FRONTE ALLA MOLE DALLE ORE 15 INDOSSANDO QUALCOSA DI ROSSO!
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