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Gael Morel: “Notre Paradis è il mio omaggio al noir anni '40”

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“Notre Paradis” è un film che lascia poco spazio alla speranza: come nasce l'esigenza di raccontare questa storia? Gael Morel: Volevo fare un film che omaggiasse i noir degli anni '40 e '50, è un genere che mi piace molto e nella mia testa volevo fosse come un film di serie B. Si tratta di un genere quasi sconosciuto nel mondo del cinema omosessuale, con le sue regole e i suoi personaggi. Il mio protagonista è un bambino cresciuto, segnato da un destino oscuro. E la “femme fatale” è qui un ragazzo fatale, che si chiama Angelo. In questo film torna a collaborare con Stephane Rideau. Gael Morel: Ho fatto il mio primo lungometraggio con lui, eravamo entrambi attori in quel caso. Poi è stato protagonisti dei miei primi lavori da regista, ed è diventato sempre più un'icona del cinema gay. Ora avevo voglia di dargli un nuovo ruolo, di brutalizzarlo un po': ha perso i capelli, ha messo su un po' di pancia, e il suo personaggio è adatto alla sua nuova maturità, lontanissimo dall'immagine che lo ha reso famoso. Il mio è un film sull'età che avanza, e trovo interessante che il protagonista sia Stephane, che ho filmato quando era giovane e bello e torno a filmare oggi, che ha quasi 40 anni. Come ha scelto il suo co-protagonista, Dimitri Durdaine? Gael Morel: Cercavo qualcuno che fosse molto biondo. E anche bravo, e molto giovanile! Per funzionare bene doveva essere l'opposto di Stephane, ci voleva uno molto giovane: Dimitri poi non è un attore, lo abbiamo reclutato durante un casting selvaggio. E' un ruolo per un “non-attore”, Angelo deve scomparire dallo schermo, doveva trasmettere la passività totale del suo personaggio, non sappiamo chi sia e cosa abbia fatto prima... Dimitri era perfetto. Lei si è battuto, insieme tra gli altri al produttore Paulo Branco, contro la legge HADOPI che in Francia andava a punire i “pirati” di internet. Gael Morel: Il motivo per cui mi sono battuto, per cui mi interessava la questione è che secondo me lo scaricamento da internet è un modo in più per far veicolare il film. Tanto noi registi dalla vendita dei dvd non guadagnamo quasi nulla! E' un modo ottimo perché i nostri lavori vengano visti, ma ovviamente non sono a favore della pirateria: credo solo che i provider di internet, che hanno guadagnato e guadagnano principalmente perché la gente vuole connettersi per scaricare film e musica, dovrebbero versare una percentuale dei loro incassi agli autori. Su cosa sta lavorando ora? Gael Morel: Ho appena finito di scrivere una sceneggiatura, ma ancora non so se diventerà un film. Scrivo spesso, a volte quello che faccio funziona e a volte no: se non va bene passo ad altro, senza problemi.

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