RISTABBANNA è una commedia che tratta il tema del ritorno. Il ritorno alle proprie radici, il ritorno al bambino che è in noi, il ritorno al proprio sogno, il ritorno a sé. Il personaggio di Rosina incarna tutto questo. Altri personaggi come Salvo, Angela e Antonio incarnano il sogno mai realizzato di andar via dalla Sicilia o di cambiare radicalmente la propria vita. Altri ancora incarnano invece la necessità di rimanere nella propria terra. Rimanere al fine di costruire. Tra loro c'è il vecchio Natale, secondo cui, come nella leggenda di Colapesce, è necessario sacrificarsi per ottenere dei risultati apprezzabili. E c'è anche il piccolo Nicolò, che col suo sguardo ci racconta questa storia. Da quando Natale gli regala la telecamera, lui non se ne separa più. E da questo 'gioco' infantile nasce il film, che sarà infatti girato in soggettiva da Nicolò, una soggettiva impura in quanto la telecamera sarà a volte appoggiata da qualche parte o passata di mano in mano. In questo senso l'uso del digitale diventa tematico, ma naturalmente la macchina da presa sarà affidata alla cura di un operatore professionista che agirà sul set muovendosi proprio come un attore e interpretando il punto di vista di Nicolò. Il film sarà composto da tanti piani sequenza quante saranno le scene. Sarà perciò fondamentale la bravura degli attori, tutti siciliani, e la capacità dei tecnici che dovranno dar prova di estrema versatilità facendo diventare il film un caso nel genere.
RISTABBANNA è parlato in siciliano, un siciliano reale, quotidiano, musicale, lontano da finzioni televisive ma al tempo stesso non arcaico e quindi comprensibile per restituire appieno agli spettatori la forza di questa parte di Sicilia, proiettandoli per una volta in un universo in cui non si parla di mafia ma di ignavia, di attaccamento alla 'roba', di menzogna, ma anche di speranza, coraggio e fiducia. Nicolò, il nostro piccolo protagonista, grazie a Natale, crede nella favola del cinema. E con la sua 'fede' riesce a contagiare anche Rosina, al punto da cambiare la sua vita e rendere reale e concreto anche per lei quello che inizialmente sembrava a tutti un gioco, il cinema appunto, ma che lui fin dall'inizio ha sempre preso molto sul serio. La sicilianità che viene raccontata nel film è quindi per noi un valore aggiunto, 'esportabile', capace di restituire un'immagine di normalità a una terra quasi sempre raccontata per stereotipi.
Daniele De Plano e Gianni Cardillo
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