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Note di regia del film "Baci Salati"

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Il film “Baci Salati” nasce da un soggetto ben assortito , scritto da Renato Zappalà. Un epoca magica, gli anni 60, anni chiave per molti aspetti, nella storia della musica del costume e dell’evoluzione globale. Ho scritto la sceneggiatura aggiungendo nuovi personaggi,usando una tecnica ad incastro,facendo ruotare i personaggi come il “cubo di Rubik” creando dei “riporti simili a quelli che uso per le commedie teatrali con le tempistiche più veloci. Ho scritto e girato “Baci salati”con i mente dei personaggi che da bambino vedevo nei film. Daniela Rocca in “Divorzio all’italiana” di Germi (ancora oggi mi colpisce per la sua modernità e per il futuristico montaggio) Tiberio Murgia, marito gelosissimo siciliano (ma lui era sardo) Mario Carotenuto, e il Franco Franchi bagnino, che scorrazzava sulla spiaggia con il petto proteso in avanti e il sedere all’insù. Ho cercato di trovare un equilibrio tra scene ironiche, grottesche e romantiche, infatti penso che l’essere romantici venga da una debolezza dell’essere umano, quindi i miei personaggi sono tutti deboli e frastornati. La mia presenza dentro il film, l’ho riversata nel personaggio del professore Amadio, burattinaio della storia, cinico e sornione, che pur essendo cieco, vede tutto e sa tutto di tutti, quindi si trova in posizione di vantaggio. Il professore a un certo punto ferma gli eventi e sposta il tempo,le azioni, decide gli eventi spacciandoli per veri, ma fa vedere allo spettatore quello che vuole lui si veda. Per finire, alcuni colori ed espressioni che ho impresso al film (grazie alla fotografia di Dario Germani) mi sono stati ispirati dai miei maestri della canzone d’autore, da Fossati a P. Conte, come nella scena della puntura o nella mia preferita quando Peppino (Barone) ribadisce la sua impotenza sessuale scivolando in lacrime sulle ginocchia della moglie. Spero di aver realizzato un prodotto gradevole, visto che si tratta della mia prima regia. In ogni lavoro che ho realizzato ho sempre dato un occhio all’arte ed uno al pubblico, perche fare pagare un biglietto (oggi costoso) è una responsabilità che ci prendiamo, quindi bisogna fare il possibile per guadagnarcelo e fare uscire dal cinema,dal teatro, dal concerto, lo spettatore soddisfatto. Antonio Zappalà

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