Appuntamento sabato 16 giugno a Bracciano dove, in occasione del Festival "Laghidivini 2012", Cinemaitaliano.info premierà il miglior documentario a tema. Giulia Graglia è la regista di "Senza Trucco, le donne del vino naturale", un viaggio attarverso i quattro capi dell'Italia per conoscere altrettante donne che hanno dedicato, alla produzione del vino naturale, la loro vita.
Come ti è venuta in mente l'idea di questo doc?
"Tre anni fa mi è capitato di realizzare per un blog una video-intervista a Dora Forsoni, produttrice dellAzienda Poderi di Sanguineto, nella zona di Montepulciano, che mi ha sbalordita per come bucava lo schermo. Per quanto fosse restia a mostrarsi davanti allobiettivo, la resa era davvero incredibile e così, quando io e il mio compagno, Marco Fiumara, abbiamo deciso di realizzare un documentario sul vino naturale, ci è venuto automatico pensare a Dora e a una declinazione al femminile del mercato enologico, in modo da presentare i ritratti di quattro produttrici. La vera scommessa è stata selezionare altre tre protagoniste allaltezza della prima ma, come in tutti gli altri momenti della lavorazione del film, il destino ci è stato favorevole e abbiamo incontrato Nicoletta Bocca di San Fereolo, in Piemonte, Elisabetta Foradori in Trentino e Arianna Occhipinti in Sicilia. Sono quattro donne vigorose e carismatiche, differenti fra loro per età e inclinazioni caratteriali, ma accomunate da una simile passione per il vino e per una trasformazione integra e rispettosa di quello che offre la natura".
Nello specifico, come hai trovato le protagoniste?
"La nostra volontà era quella di raccontare una protagonista per ciascuna delle quattro grandi zone vitivinicole italiane, nord-ovest, nord-est, centro e sud. Avevo già incontrato Elisabetta Foradori e Arianna Occhipinti ad alcune manifestazioni sui vini naturali ed ero rimasta colpita dal loro fascino e dallintensità dei vini che proponevano. Quando ho chiesto loro se volessero partecipare al progetto, hanno risposto entusiasticamente. Mancava ancora una produttrice per il nord-ovest e, quando un amico enologo, allennesimo evento sui vini di piccoli produttori biologoci e biodinamici, mi ha presentato Nicoletta Bocca, ho avuto la certezza di aver trovato anche la quarta protagonista, anche perché sono rimasta sconvolta dalla potenza del suo vino".
Quanto ci è voluto per realizzarlo?
"Le riprese in realtà sono state abbastanza veloci e, in tutto, sono durate circa tre settimane, scandite nel corso di quasi un anno. Abbiamo infatti raccontato il ciclo produttivo della vite e del vino, iniziando con la potatura, a inizio dicembre 2009, per finire con la vendemmia e le prime svinature, a inizio ottobre 2010. Poi ci sono stati circa tre mesi di montaggio e un paio di mesi per color correction, missaggio del suono, finalizzazione, ecc. Insomma, a conti fatti, in tutto abbiamo impiegato un anno e mezzo!".
Chi ha collaborato alla realizzazione?
Fortunatamente il mio compagno, Marco Fiumara, lavora nel cinema da più di ventanni e io ho passato qualche anno sui set come assistente e aiuto regista. Quindi non ci mancano le conoscenze. Anche perché, visti i presupposti auto-produttivi di Senza Trucco, era necessario chiedere una collaborazione a prezzi amichevoli a diversi professionisti del settore. Così abbiamo coinvolto Tarek Ben Abdallah per la fotografia, Enrica Gatto per il montaggio, e Andrea Viali e Marco Saveriano, che hanno partecipato al suono assieme a Marco Fiumara. Per non parlare di color correction e missaggio del suono, per cui siamo stati davvero graziati, visti i prezzi di mercato
"
Quanto è costato il tuo documentario?
"Il nostro budget non era comunque sufficiente e non saremmo mai riusciti a portare a termine la post produzione. Così abbiamo avuto unidea che continua a ripagarci ancora oggi: abbiamo aperto un blog che si chiama come il documentario, dove parlo di soprattutto di vini naturali e dove abbiamo iniziato una prevendita dei dvd sei mesi prima che il film uscisse. Fortunatamente le persone hanno creduto in noi e ci hanno pre-acquistato circa 200 dvd permettendoci di finire la lavorazione. Tuttora il blog resta lunico canale distributivo di "Senza Trucco" e penso che continueremo su questa strada, anche perché siamo alla terza ristampa e riceviamo quotidianamente ordini da tutto il mondo!".
Che stai facendo ora?
"Adesso ho appena finito di rimontare e finalizzare "Il Re del Mosto", un documentario che ho girato nel 2003, sempre su un produttore di vino. Per diversi motivi il progetto era stato accantonato e ora abbiamo deciso di rimetterci mano, affidandone la post-produzione allo stesso gruppo di Senza Trucco, per ottenere il massimo della qualità. Quando ho lasciato i set di film di finzione, mi sono dedicata al giornalismo enogastronomico e sono anche diventata sommelier. Però sentivo la mancanza del cinema e così ho scelto di mettere assieme le mie due passioni e ora credo sarà difficile smettere. Ho in mente un altro paio di progetti che non si allontanano di molto dal vino
Parliamo di cinema.qual è il tuo regista di cinema preferito?
"E una domanda che mi sono fatta centinaia di volte e non ho mai saputo trovare una risposta. Anche in questo caso, come nel resto della mia vita, ho passioni schizzofreniche. Potrei dirti allo stesso modo Truffaut come Carpenter
".
...e il film... il doc?
"Sempre più difficile. Facciamo così: dico Il Fuoco di Pastrone, in onore alla mia laurea in storia del cinema muto, così sono sicura di sembrare abbastanza seria. Per quanto riguarda il documentario, vado su "Harlan County", USA di Barbara Kopple.
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