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KILL BILL DIARY - David Carradine si racconta

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"Se dico David Carradine cosa ti viene in mente? Bill": sono queste parole della traduttrice Ilaria Feole a rendere al meglio il senso e l'importanza di "Kill Bill Diary", diario di David Carradine scritto nel corso della lavorazione del (doppio) film di Quentin Tarantino. C'è tutto Carradine in questo diario edito da Bietti, il suo approccio diretto e il suo lavoro sul film che indiscutibilmente lo farà ricordare dai posteri (ricordiamo che l'attore è morto nel giugno 2009 a Bangkok in circostanze controverse - chi dice impiccato, chi dice fosse impegnato in giochi autoerotici). Dal primissimo incontro con il regista, avvenuto nel 1996, fino al suo classico "ci vediamo al cinema". Dalla quarta di copertina: Questo diario di David Carradine, come tutti i libri utili, si può leggere in molti modi. Autobiografia di una ex star al tramonto che sogna il riscatto, come making of di un capolavoro, reportage sugli aspetti meno noti e appariscenti della macchina cinema, ma anche thesaurus di curiosità e spigolature intime dal cuore dello spettacolo hollywoodiano. Persino, infine, come un ritratto trasversale di Quentin Tarantino. Un rapporto speciale il loro, con Carradine che confessa sinceramente: "Sono un fiore sbocciato nel suo giardino". Il volume è arricchito da una prefazione di Giona A. Nazzaro, che si concentra sull'avventura di "Kill Bill", e dal saggio "Dub Bill. Ricordo affettuoso di David Carradine dalla sua voce italiana" di Adalberto Maria Merli.

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