I Mondiali del 1942 non figurano in nessun libro di storia, ma si giocarono nella Patagonia argentina. Da questa frase di Osvaldo Soriano (tratta dal racconto Il figlio di Butch Cassidy, Einaudi 1995) prende origine Il Mundial dimenticato, che venerdì 8 giugno esce in sala a Pisa (Cinema Arsenale, Vicolo Scaramucci 4) e il 22 giugno a Firenze (Spazio Uno, Via del Sole 10), distribuito da JP Entertainment. Partendo da quella suggestione e trattandola come materia storica, il film di Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni ricostruisce alcune pagine mancanti delle cronache sportive, prendendo la finzione e dandole forma di realtà. Per far questo ottiene la complicità di grandi nomi del calcio, come Roberto Baggio, Gary Lineker, Jorge Valdano e il presidente onorario della Fifa João Havelange, di storici come Pierre Lanfranchi e Osvaldo Bayer, di giornalisti sportivi come Darwin Pastorin o largentino Sergio Levinsky, nel ruolo di detective alla ricerca del mondiale scomparso.
Cè tanta Toscana e tanta Pisa in questo lungo viaggio che parte dalla Patagonia e attraversa Sudamerica ed Europa (Brasile, Uruguay, Inghilterra, Germania, Spagna). Filippo Macelloni è fiorentino, Lorenzo Garzella è nato e si è laureato a Pisa. E, nella pellicola, è sulle colline di Peccioli (Pisa) che si svolge lincontro tra il giornalista-detective e lultimo superstite della Nazionale Italiana dei Mondiali 1942, Antonio Battilocchi (al secolo Bruno Baldi), terzino azzurro di una formazione anarchica e antifascista, alternativa a quella ufficiale, sponsorizzata dal Duce e campione del Mondo in carica dopo i titoli del 1934 e del 1938.
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