Il Lambro, la sua storia e le sue problematiche: il documentario di Elena Maggioni e Federica Hulda Orrù prova a raccontare un fiume (che in Lombardia hanno anche privato della sua "essenza", chiamandolo sempre e soltanto "il Lambro").
Fiume che scorre per 130 km in un territorio fortemente urbanizzato ma anche (in teoria) con molti spazi naturali, e che negli ultimi 40-50 anni è stato martoriato da scarichi abusivi e inquinanti senza o quasi che nessuno dicesse nulla. Una situazione gravissima, leggermente migliorata negli ultimi tempi dopo l'entrata in funzione del depuratore di Milano: ma non basta.
Le due registe hanno seguito il corso delle acque fin dalla sorgente ("In bicicletta, a piedi, anche in deltaplano", spiegano) cercando di far parlare coloro che il fiume lo hanno vissuto (c'è chi vi pescava, chi vi ha fatto il bagno, chi vi lavava i panni...) e lo hanno visto, con rammarico, morire davanti ai propri occhi.
Ultima piaga del Lambro il disastro del 23 febbraio 2010, con lo sversamento di tonnellate di idrocarburi a Villasanta, in provincia di Monza: "Ciar cume' l'acqua del Lamber" cerca di fare chiarezza e dare un senso alle tante voci e ai tanti racconti, ma fatica un po' a fornire allo spettatore un discorso chiaro e univoco. Tanti momenti interessanti ci sono, ma troppo sparsi e "slegati". Bello il lavoro sui materiali d'archivio.
↧