Partiamo dal sottotitolo di questo documentario, sicuramente la parte più "stridente" del progetto (che, anche nelle parole dello stesso regista, vorrebbe "abbracciare" tutto il paese nella sua riflessione): "Lincredibile avventura del nucleare in Italia" porta lo spettatore ad aspettarsi una analisi di ciò che negli ultimi 50-60 anni è stato il nucleare in tutto il paese, cosa è stato fatto e cosa no, quali le conseguenze e quali i possibili sviluppi.
Questo in parte è ciò che si vede poi sullo schermo, ma il problema è che l'Italia non c'è, rimane solo Latina: la città di Gianfranco Pannone (che torna ad analizzarla come già in diversi suoi lavori precedenti, "Piccola America" e "Latina/Littoria" in particolare, qui ripresi anche in alcuni stralci) viene presa a simbolo per tutto il paese ma il meccanismo non funziona e chi si aspettava altro rimane inevitabilmente deluso.
Dispiace, perché "Scorie in libertà" è un lavoro di grande professionalità, in cui Pannone entra in prima persona ripercorrendo i suoi giovanili anni da ambientalista, rispolverando vecchi Super8 girati in città con gli amici, andando a trovare i vecchi "compagni", parlando con lo zio, il fratello... Un lavoro forse troppo "Pannone-centrico", che resta molto interessante ma è "altro" da come viene presentato.
Ottimo il lavoro sulla fotografia di Tarek Ben Abdallah, belle le musiche originali di Daniele Sepe. Interessante il discorso su Latina come "esperimento" degli Alleati che prosegue tuttora (non solo per quanto riguarda il nucleare, viene ben spiegato) ma, come scrivevano le maestre una volta, Pannone è andato "fuori tema"...
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