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BFF STORY - Fabio Toncelli

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Dalla passata edizione il direttore artistico del "Bellaria Film Festival" è il documentarista Fabio Toncelli. L'autore ha raccontato a Cinemaitaliano.info l'esperienza del BFF29 e le aspettative per quest'anno. Il mio rapporto con Bellaria è iniziato come autore, partecipando alla rassegna “Le opere e i giorni” con i miei film sulla guerra, tra cui l'anteprima di "Liberate il Duce". Già si cercava una via nuova per il festival e si voleva affidare la direzione ad un documentarista attento al mercato internazionale. Sono rimasto sorpreso quando me l'hanno proposto e mi è sembrato interessante cimentarmi con questo, perché credo che il doc sia una forma creativa importante in Italia ed all'estero. La mia prima edizione è stata incentrata su tutti i mezzi di rappresentazione del documentario, dal radio doc al 3d, offrendo numerosi workshop. L'idea di “CortoConiglio” è invece nata dalla volontà di narrare la realtà degli italiani in modo leggero, perché il cinema doc sa raccontare la realtà in tutte le sue sfumature, da quella drammatica a quella leggera. Ho concentrato gli sforzi del pubblico e dei media sui documentari italiani, cercando di intercettare i migliori prodotti possibili. Soprattutto non sono un maniaco dell'anterpima, perché il doc ha bisogno di essere visto da tutti e nel caso contrario risulterebbe solo un mezzo per i media ma non per il pubblico. Ho voluto mantenere “Le Opere e i giorni”, perchè credo che il documentario storico abbia un grande presente e futuro, con un potenziale interesse da parte delle tv, ma anche delle sale, come succede da tempo negli Stati Uniti. Ho tenuto anche “Buon Compleanno”, un'ottima idea per celebrare il grande cinema di finzione, che cerca di mantenere vivo lo spirito originale del festival, e la rassegna di doc internazionali. C'è da dire che il cinema di finzione e il doc sono due gemelli separati alla nascita, due rami di espressione molto vicini che si intersecano oggi con il mockumentary e la docu-fiction. “CortoConiglio” e “Radio Doc”, sono due sezioni completamente nuove. Il microfono arriva dove le telecamere non sono ammesse, e in questo il radio doc è un genere anche innovativo. All'estero è molto diffuso, in Italia trova grande spazio su Rai Radio 3. Il nostro esperimento è riuscitissimo e da rassegna è diventato concorso. “CortoConiglio” dimostra come il doc riesca ad essere moderno. Io li definisco “mini doc per ridere”, perchè la realtà può essere divertente e bizzarra e il programma radiofonico “Il ruggito del coniglio” è il serbatoio naturale per questo genere. Bellaria è sempre stato un posto dove era possibile vedere degli “invisibili”, e spero resti così durante la mia direzione artistica. Il marchio del festival ha un grande valore, è una manifestazione di qualità, popolare sul territorio e tra gli appassionati di cinema. Lo scorso anno la sezione “Buon Compleanno” ha celebrato il maestro Vittorio De Seta con la proiezione di “Banditi ad Orgosolo”, un autore che ha saputo influenzare molte generazioni di cineasti. Si festeggiavano i 50 anni dalla prima proiezione a Venezia e Bellaria non poteva farselo scappare. La proiezione della copia restaurata e la lettura della lettera che De Seta ha scritto per il festival, sono stati due momenti emozionanti. Per “Le Opere e i Giorni” non potevamo non pensare ai 150 anni dall'unità d'Italia. I doc di Gianfranco Pannone e Italo Moscati sono stati due film che raccontavano in modo diverso la cavalcata della nostra storia ed il pubblico ha risposto attivamente. Quest'anno sono di scena gli anni '60, con un prodotto avvincente sull'invenzione del pc realizzato da tecnici italiani, e uno sul '63, che narra la vicenda di quando le Murge si trovarono di fronte ad una possibile guerra atomica. Un'anteprima da non perdere per gli appassionati di storia! Le giurie del festival sono state scelte in modo rigoroso, con professionisti del loro settore di altissimo livello. E' importante per un autore essere giudicato da una giuria competente ed indipendente nel giudizio. Nel festival cerco questa attenzione. La selezione per il premio “Casa Rossa” offre una grande varietà di temi. Cerchiamo documentari avvincenti con una forte struttura narrativa e che riescano ad aprire delle finestre sull'Italia e sul mondo. Le selezioni sono state di altissimo livello. Dopo il passaggio al festival lo scorso anno, tutti i film hanno avuto un ottimo percorso. Bellaria si è quindi confermata un'occasione importante per gli autori e per il pubblico. E' stato impegnativo questo incarico. Non sapevo se ero in grado di essere un buon direttore, perché prima mi trovavo dalla parte “comoda”, tra gli autori. Ho capito quanto sia difficile creare una squadra e stare attento a mille cose. Senza dubbio è un'esperienza impegnativa, ma gratificante Vedo i doc con “triplo” occhio, da direttore, autore e pubblico. E' una grande crescita professionale e culturale e per questo cerco di restituire al festival ed al pubblico tutto questo.

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