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AMOUR - Un film di grandi emozioni

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Dopo "De Rouille et d’Os" e "Au delà des collines", lungometraggi di spiccato valore filmico e papabili per diversi premi, la competizione ufficiale, al suo quinto giorno prende ancora quota con "Amour". Michael Haneke firma un altro capolavoro e mette una seria ipoteca sulla Palma d'Oro per il miglior film, una tragedia da camera in una Parigi dei giorni nostri, più immaginata che vista, e per gli attori, interpretazione magistrale di Jean-Louis Trintignant, per il quale il film è stato scritto, patetica e dolorosa quella di Emmanuelle Riva. Anne e Georges, una coppia di docenti di musica, dal linguaggio colto, vivono tranquillamente la loro esistenza da pensionati senza preoccupazioni economiche. La malattia si abbatte improvvisamente su Anne dopo aver assistito a un riuscito concerto di piano. Da quel momento inizia il calvario, un cammino lento e inesorabile dei due coniugi ottantenni verso la fine. La parola amore prende consistenza giorno dopo giorno, unita all’implacabile sofferenza e al degrado fisico, ma la parola morte non viene mai pronunciata. La vita dei due coniugi è ora dolore irreversibile per Anne, colpita da una paralisi progressiva alla parte destra del corpo, e lucida disperazione e impotenza per Georges nel grande appartamento borghese che li ha visti felici. “Un amour plus fort que la mort”. Un amore che vince. Alla fine, in una scena onirica lui e lei escono dalla loro casa per vivere per sempre e l’appartamento resta deserto. Haneke, da gran maestro dell’immagine, della parola e dei sentimenti, fa percorrere allo spettatore gradualmente con realismo e poesia il doloroso cammino di Anne e Georges. In questo universo di dolore sono poche le intrusioni esterne che vengono ad alterare lo scorrere del disperato vivere, ritmato dal grido angosciante “Mal, mal”: quello della figlia che, con difficoltà, si rende conto della tragedia dei genitori e quello di Alexandre, giovane brillante concertista, ex allievo di una maestra di piano esigente, ma profondamente umana. "Amour" è un lungometraggio di grandi emozioni che hanno stravolto Il pubblico dell’affollata proiezione stampa rendendolo muto e meditativo durante l’intero film per poi esplodere alla fine in un lunghissimo scroscio di applausi. E’ un film nel quale i protagonisti hanno riversato i loro talenti, le loro esperienze di attori e soprattutto la loro umanità. Il regista, Palma d'Oro nel 2009 con "Il nastro bianco", ha così presentato la pellicola: "Ho voluto fare un film semplice, modesto ma al tempo stesso complesso. Credo che questo sia l’equilibrio al quale aspiriamo tutti, almeno nel campo dell’arte e ciò è paradossalmente il più difficile da trovare".

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