Riportiamo il comunicato dei 100autori sulla manifestazione indetta per il 22 maggio 2012 dalle 17:30 a Piazza Montecitorio a Roma per denunciare limmobilismo del Governo e del Parlamento di fronte allo stravolgimento della missione di servizio pubblico della Rai.
Gli autori e i lavoratori dellaudiovisivo denunciano limmobilismo del Governo e del Parlamento di fronte allo stravolgimento della missione di servizio pubblico della Rai e al baratro cui la gestione editoriale e aziendale, chiudendosi a qualunque forma di dialogo, sta trascinando lintero settore del cinema, della fiction, del documentario, del film danimazione e dellintrattenimento.
Invece di intervenire sulla progressiva dequalificazione culturale e di intaccare sprechi e privilegi dellelefantiaco apparato, si sono fatti 150 milioni di tagli agli investimenti sul prodotto, con decine di opere cancellate, e migliaia di giornate lavorative perdute.
Un danno economico e culturale incalcolabile: per lazienda, per i lavoratori, per gli spettatori e per tutti i cittadini italiani.
Laudiovisivo, come tutto il settore della creazione culturale, non è un costo, ma una formidabile risorsa. Per ogni euro investito, ne produce 2,1.
Chiediamo dunque che il Governo operi per consentire il rinnovo immediato del Consiglio di amministrazione e della Direzione Generale sostituendo la dottoressa Lei e il resto dellattuale gruppo dirigente con personalità di riconosciuto valore e autonomia in grado di mettere al centro del progetto di rilancio dellazienda la sua missione di servizio pubblico e un profondo rinnovamento culturale, editoriale e gestionale.
Per ridare nuovo slancio a unindustria di importanza strategica per il paese, che occupa 250 mila lavoratori, occorre nellimmediato:
la ripresa di una politica di investimenti sullaudiovisivo che rinunci allacquisto di format stranieri e promuova la diversificazione delle opere, attraverso la ricerca di nuove idee, nuovi autori, nuovi modelli produttivi, nuovi pubblici e un grande progetto di investimento editoriale che accolga la sfida della trasformazione di modelli estetici e produttivi innescata dal web
la cessazione immediata delle innumerevoli pratiche vessatorie che la Rai impone sui contratti degli autori, dei lavoratori, dei documentaristi e anche dei produttori, insieme a un impegno diretto alla definizione dei contratti collettivi degli autori e degli attori
lapertura di un processo di consultazione pubblico e aperto a tutti i portatori di legittimi interessi per il nuovo Contratto di Servizio 2013-2015, che recepisca quanto necessario per un rilancio qualificato dellindustria italiana dellaudiovisivo
la fine della pratica della delocalizzazione che non solo danneggia gravemente gli artisti, i lavoratori e lerario italiano, ma compromette la qualità delle opere e dunque i diritti degli spettatori
una radicale riforma della regolamentazione sulle quote di investimento e programmazione che favorisca la produzione originale di opere indipendenti europee e italiane
La Rai deve tornare a essere protagonista del rinnovamento culturale del paese.
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