Dal 15 al 17 maggio 2012 al Cinema Trevi a Roma, si parla di donne. La rassegna Donne: la Vita al Lavoro a cura di Maria Coletti, è unoccasione per rivedere alcuni classici del cinema italiano, capolavori e gioielli nascosti in grado di seguire il filo rosso delle piccole e grandi battaglie che il lavoro riserva alle donne: la speranza e la disillusione, lutopia e la routine quotidiana, gli affetti e i difetti, i progetti e il precariato, la maternità e la sicurezza, leducazione e la cultura, la dignità e il coraggio, lamore e la dignità. In una parola, la vita. Come in un gioco di parole rovesciamo la celebre frase di Cocteau per cui il cinema filma la morte al lavoro, per tracciare attraverso una manciata di film la storia delle donne nel Novecento, la loro condizione esistenziale e lavorativa dal secondo dopoguerra al terzo millennio.
Martedì 15 alle ore 20.15 ci sarà un incontro con la Prof.ssa Francesca Brezzi (Università Roma Tre) moderato da Rosanna Buquicchio. Una proposta culturale, curata dallassociazione Vivere con Filosofia, che permette al pubblico di trovare punti di contatto fra filosofia e cinema. Lo spettatore avrà la possibilità di immergersi nella magia della proiezione filmica, di viverla emotivamente e di ritrovare in essa, con nuove chiavi interpretative, la profondità della prospettiva filosofica. In particolare lintroduzione del filosofo offrirà spunti di riflessione sullidea guida che anima le storie, sulla condizione di inquietudine e fragilità della condizione umana che la ricerca di senso comporta e sullo spessore estetico dei film. Un evento curato dalla professoressa Rosanna Buquicchio, consulente filosofico e presidente dellassociazione culturale Vivere con Filosofia, che si propone di riflettere sul tema del femminile a partire dalla visione non solo del film di Paolo Virzì, "Tutta la Vita Davanti", ma anche delle pellicole presenti nella rassegna Donne: la vita al lavoro, capaci dindagare le differenti sfumature di questo mondo. Ciascun lungometraggio diviene esempio delle sfide che la donna è tenuta a raccogliere, oggi più che mai, immersi come siamo in una società globalizzata e frenetica che costringe a ripensare le categorie tradizionali.
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