Si è spenta ieri, 10 maggio 2012, dopo una lunga malattia debilitante in un ospedale di Londra, dove viveva da circa un decennio, Sabina Cangiano.
E andata via in punta di piedi e senza drammi, con la leggerezza con la quale ha vissuto la sua breve vita. Lattrice partenopea che ha lavorato al cinema con dei grandi registi come Mario Martone ("LAmore molesto"), Klaus Maria Brandauer ("Mario e il mago") e a teatro con Toni Servillo ("Sabato, domenica e lunedì"), aveva appena compiuto 42 anni.
A Londra insegnava recitazione e metteva in scena spettacoli suoi, è andata in scena con un monologo tradotto di Franca Rame, A woman alone, e ha firmato una regia di Le cinque rose di Jennifer di A. Ruccello, che ha fatto il suo debutto a New York.
Sempre impegnata sul fronte sociale e per il teatro civile ha militato per anni al DAMM in quel felice decennio di dissenso (gli anni 90), che ha permeato la città di Napoli, dando lezioni di teatro e facendo sentire la sua voce con i suoi spettacoli oltre che con le sue azioni.
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