Può la montagna diventare un antidoto alla guerra e alla povertà? E' questa la domanda a cui cerca di rispondere il progetto raccontato da "RE: Afghanistan" di Enrico Montrosset.
Ferdinando Rollando, guida valdostana, è stato chiamato in Afghanistan per tentare di insegnare i rudimenti dello sci ai giovani del luogo in previsione dell'apertura a Bamyan, sulle montagne, di una vera e propria stazione sciistica. Se funzionasse non si potrebbero più permettere "il lusso di una guerra", è la convinzione di alcuni.
Il documentario mostra l'impegno concreto di Rollando, che ha tenuto un diario della sua esperienza e lo legge allo spettatore sulle immagini che mostrano il progetto. Le impressioni di un "uomo qualunque" che si ritrova per la prima volta nella sua vita in un luogo di guerra.
Se la voce fuori campo di Rollando non è troppo naturale (per quanto legga le sue parole, si sente che non è un attore), il suo racconto è coinvolgente e le immagini di Montrosset rendono il documentario un momento importante di riflessione, anche se solo per 21 minuti.
Forse il nome della fondazione che ha finanziato il progetto viene ripetuto un po' troppo spesso, ma è uno spot (quasi) consentito.
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