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Francesco Misiano e la Mezrabpom all'Arsenale di Pisa

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Al Cineclub Arsenale di Pisa giovedi 3 maggio una giornata dedicata a Francesco Misiano con la proiezione di due film prodotti da lui e un film dedicato al suo lavoro e alla sua vita. La giornata, promossa da Esperia, Associazione dei Calabresi di Pisa, in collaborazione con la Cineteca della Calabria e l'Arsenale, inizia con la proiezione ad ingresso gratuito di due film molto rari: "La fine di San Pietroburgo" di Vsevolod Illarionovič Pudovkin e "Aelita" di Yakov Protazanov. La sera, dopo un aperitivo calabrese viene proiettato il film sulla vita di Misiano, "Il caso Misiano" di Eugenio Attanasio e Giovanni Scarfò, seguito da un incontro con i registi del film e condotto da Maurizio Ambrosini (Università di Pisa). Non basterebbe un film a contenere la straordinaria, e per certi versi poco conosciuta, vita di Francesco Misiano, partito come povero figlio di un ferroviere dalla natia Reggio Calabria, nei dintorni della quale era nato nel 1884, e morto a Mosca nel 1936 stroncato dalla malattia prima di incappare nelle purghe staliniste. Misiano fu tra i fondatori del Partito Comunista Italiano, parlamentare perseguitato dai fascisti, combattente in Africa contro il colonialismo italiano, sodale di Antonio Gramsci e acerrimo rivale di Gabriele D’Annunzio, eppure proprio in ambito cinematografico Misiano ha lasciato uno dei segni più indelebili. Il Soccorso Operaio Internazionale, di cui era dirigente, gli affidò nel 1924 il compito di fondare a Mosca una casa di produzione cinematografica che fosse vicina alla causa rivoluzionaria mondiale. Nacque così la Mezrabpom-Russ, un nome decisivo per la nascita e la diffusione di quella cinematografia sovietica che stupì il mondo. Misiano, direttore e presidente della neo-costituita Mezrabpom, fu una delle personalità politiche e artistiche di spicco a cavallo tra gli anni ’20 e ’30 in Unione Sovietica. Produsse circa 160 opere di finzione e 240 documentari con registi prestigiosi come Vsevolod Pudovkin, Nikolaj Ekk, Yakov Protazanov, con i quali realizzò film di grande rilievo per la storia del cinema come Aelita, il primo film di fantascienza sovietico, o Il cammino verso la vita premiato a Venezia nel 1932, o Potomok Cinciz-Chana (Tempeste sull'Asia, 1928) diretto da Vsevolod Pudovkin, una delle maggiori opere del cinema muto sovietico, e comunque tanti film di genere, come commedie e film storici, per un’arte cinematografica intesa non più come propaganda ma anche come divertimento. Ma l’opera di Misiano si distinse anche per l’accoglienza offerta ad artisti transfughi dal nazismo come Erwin Piscator, Hans Richter, Joris Ivens, Béla Balázs e per l’organizzazione di eventi leggendari come la tournée di Douglas Fairbanks e Mary Pickford in Russia nel 1926. Sulla sua storia politica, cinematografica e personale, cade un pesante oblio, fino alla fine degli anni ’90, quando il compianto Bruno Grieco e Giuseppe Spagnoletti, organizzano una serie di manifestazioni tra Roma e Parigi per riproporne la storia. Il documentario Il caso Misiano di Eugenio Attanasio e Giovanni Scarfò, gran premio speciale del Festival di Salerno 2006, ne racconta l’avventurosa vita tra impegno politico e produzione cinematografica. Il programma del 3 maggio è il seguente: ore 16.30 La fine di San Pietroburgo e ore 18.30 Aelita -ad ingresso libero; ore 20.30 aperitivo calabrese e ore 21.00 Il caso Misiano alla presenza dei due registi. Per l’aperitivo e il film, un unico biglietto a 5 euro.

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