Sono diverse le storie che Michele Trentini racconta nel suo "Piccola Terra", ma sono accomunate dalla provenienza da montagne cosiddette "marginali", dal profondo e indissolubile legame con la terra che va oltre l'interesse economico.
Valstagna, Canale di Brenta, Valsugana, provincia di Vicenza: sono i piccoli "fazzoletti di terra", un tempo coltivati a tabacco, su cui si gioca il destino in controtendenza dei vari personaggi.
La terra abbandonata con ostinazione e impegno può tornare a vivere: è questo che guida il lavoro delle persone intervistate da Trentini, che per vivere qui hanno lasciato le loro vite precedenti (chi mollando un impiego da operaio di cava, chi abbandonando la città, chi allontanandosi dal paese d'origine - in questo caso il Marocco - per aprire una pizzeria).
Tra interessanti filmati di repertorio (il "mondo dei vinti" degli anni Sessanta, immortalato dal regista Giuseppe Taffarel) e scorci di vita quotidiana, "Piccola Terra" nasce per essere un messaggio di speranza.
Le scelte di vita raccontate da Trentini suscitano reazioni contrastanti negli abitanti del luogo, che si sentono in qualche modo scossi vedendo dei "foresti" rianimare le loro terre: le discussioni e le polemiche sono in ogni caso un sintomo che queste terre, per quanto lasciate a sé stesse, sono ancora vive.
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