Un viaggio dal Baltico ai Balcani, un confronto tra due realtà estreme, prossime allEuropa, ma da queste escluse nel momento di maggior bisogno di unità. La pellicola "In nessuna lingua del mondo", della giornalista Paola Piacenza, è stata presentata al Centro Congressi Giovanni XXIII, nell'ambito della terza edizione del Festival Internazionale della Cultura Bergamo. .
La proiezione della pellicola si inserisce nella rassegna di cinema dedicata per il secondo anno consecutivo alluniverso femminile. Un mondo che nel caso del film firmato da Paola Piacenza viene esplorato lungo il non-confine fra Istanbul e il Bosforo da cui si origina un viaggio che ci conduce prima a Kaliningrad, ex capitale della Prussia orientale, e poi a Tropojë, nel nord dellAlbania, non molto tempo fa capitale del banditismo. Il film osserva partecipe lumanità che esiste "al di fuori dellorto dellOccidente".
"In nessuna lingua del mondo"! ha spiegato la regista Paola Piacenza - "è un viaggio nel cuore di due realtà estreme,mondi prossimi allEuropa, ma da questa esclusi. Tre regioni di frontiera geograficamente distanti, ma unite da una comune condizione: il confronto costante con un passato recente che ne ha forgiato il presente, la ricerca inesauribile, per chi li abita, della propria identità, individuale e collettiva. Ho voluto provare a raccontare due luoghi geograficamente lontani, ma con affinità sostanziali, a farli specchiare luno nellaltro. I luoghi chiusi di questo mondo sono laboratori dove le contraddizioni della contemporaneità raggiungono il proprio estremo".
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