Torna con il suo secondo volume la "Storia del cinema horror italiano" firmata da Gordiano Lupi, uno dei massimi esperti del settore che dopo aver indagato il gotico nel primo libro questa volta si concentra su due autori simbolo come Dario Argento e Lucio Fulci.
Due registi che "dividono gli appassionati girando opere indimenticabili": la loro opera ha reso grande l'horror italiano moderno, e - a dispetto di quanto sostengono molti critici che "se non vedono mondine o partigiani stroncano i film" - resterà nella storia del cinema italiano.
Questo secondo volume (di sei) è un nuovo tassello nel riordino delle stagioni dellhorror di casa nostra, un lavoro di grande importanza storica (anche se Lupi spiega di non pretendere di scrivere "nulla di nuovo") che aiuta a fare il punto sullo "stato dell'arte", non fermandosi solo ai grandi autori del passato ma arrivando nei libri successivi anche a registi e opere più recenti inquadrandole nel giusto panorama.
Un riordino, scrive Rudy Salvagnini nell'introduzione, "opportuno a fini anche e soprattutto divulgativi per dare la possibilità a chi non le ha vissute (o a chi le ha sorvolate o dimenticate) di farsene unidea nel contesto ordinato del trascorrere degli anni e dei momenti tumultuosi che li hanno segnati, dalla nascita alla crescita, al rigoglio, alla - speriamo non definitiva - decadenza attuale".
Il terzo volume della collana riguarderà "Joe DAmato e il cannibal movie".
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