Il Foggia Film Festival ha avuto una madrina d'eccezione: Violante Placido, l'attrice con all'attivo 31 produzioni tra fiction televisive e film per il grande schermo, tra cui Ghostr Rider Spirito di Vendetta (la seconda produzione americana ispirata al fumetto Marvell) che la vede recitare al fianco di Nicholas Cage, diretti entrambi da Mark Neveldine e Brian Taylor.
Contestualmente il Foggia Film Festival, ispirato proprio dall'ultima interpretazione della Placido, ha voluto assegnare all'attrice il premio speciale come migliore attrice del panorama italiano per la versatilità delle sue interpretazioni e la capacità di passare dalla fiction televisiva al cinema nazionale ed internazionale senza tradire la professione dellattore e larte della recitazione.
"Sono molto legata alla Puglia" - ha affermato l'attrice durante l'incontro con il pubblico - "Qui c'è la casa dei miei nonni paterni. Qui ho girato un film, precisamente nel Salento, con Sergio Rubini. Qui si mangia da Dio. E poi che meraviglia i colori del Tavoliere nel periodo primaverile".
A proposito delle esperienze professionali oltreoceano: The American, il film girato in Abruzzo nel 2009 con George Clooney, mi ha sicuramente aperto le porte delle produzioni americane. Ma la chiamata in Ghost Rider Spirito di Vendetta è arrivata in un modo un po' curioso. La mia agenzia, informandomi che la produzione del film cercava attrici europee, mi ha invitato a girare un provino per poi farlo visionare agli americani. Così, autonomamente, ho girato un video a me stessa con un cellulare. Gli americani sono molto affascinati dagli interpreti europei".
"Il bello del lavoro di attore" ha continuato la Placido - "è la versatilità dei ruoli con cui, ad esempio, sono passata dall'interpretazione della pornostar Moana nella fiction per Sky all'interpretazione di Nadya, eroina dark, mascolina e avventuriera, in quest'ultimo film".
Quanto alla sua passione per la musica, testimoniata dalla pubblicazione di un album da solista, Don't be shy, che la vede cantare e suonare la chitarra, Violante Placido ha affermato: "Quand'ero piccola, mio zio mi chiamava la Callas perché spesso cantavo girando per casa. In ogni caso mi sono avvicinata alla chitarra molto più tardi, a 22 anni. Per ma la musica è terapia: mi aiuta a conoscermi meglio. E'un luogo di creatività istintiva". - ha sottolineato l'attrice romana - "Il tempo per suonare e comporre lo trovo sempre. Talvolta anche sul set, per rilassarmi tra un ciak e un altro. Inoltre, a differenza del cinema, la creazione musicale non ti sottopone a ingaggi o imperativi dei registi. La musica per me, è libertà da qualsiasi vincolo".
"Anche il cinema mi da tanto, però" - ha precisato la Placido - "trovando punti in comune o differenze con i personaggi che di volta in volta interpreto,approfondisco meglio la mia psicologia"
Infine a proposito delle esperienze professionali con il padre Michele e con Sergio Rubini: "Da buoni pugliesi sono due registi molto viscerali, passionali. Non si accontentano mai delle prestazioni degli attori sul set. Cercano sempre di spronarti a superare i tuoi limiti. Con mio padre poi è stata un'esperienza anche più difficile, perché lui, approfittando del rapporto di parentela tra noi, era con me ancora più esigente. Devo dire però che la condivisione del set è stata un'occasione importante per conoscerci, dal punto di vista artistico e umano, ancora meglio".
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