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Pugni Chiusi: la protesta dei naufraghi della Vinyls

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Non è un reality show, ma pura realtà, la storia descritta nel documentario "Pugni Chiusi" di Fiorella Infascelli, ambientato all'interno del carcere dell'isola dell'Asinara, occupato da un gruppo di operai della Vinyls di Porto Torres in cassa integrazione. Eppure, il sito internet che raccoglie la loro protesta, "L'Isola dei Cassintegrati" (http://www.isoladeicassintegrati.com), sembrerebbe presagire un'altra vicenda, meno reale e drammatica di quella descritta nell'opera. "Pugni Chiusi" è un'autocarcerazione volontaria degli operai della Vinyls al motto di "chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso", un'occupazione pacifica durata quindici mesi, che la regista documenta dall'interno, diventando anch'essa una "cassintegrata". Nascono, così, dalla spontaneità dei racconti, le storie di vita presenti nel documentario: c'è chi piange, chi ride, chi sente la lontananza della famiglia, chi soffre in silenzio, chi cerca di usare i nuovi mezzi offerti dalla tecnologia per "far sentire la propria voce"; c'è soprattutto un forte spirito di fratellanza e solidarietà tra di loro, che si "scontra" con l'asprezza e l'aridità dei paesaggi dell'isola. Il documentario è, in sintesi, un'opera che si sviluppa su due piani narrativi, uno legato alle problematiche del lavoro e l'altro riguardante la nascita di una "microcomunità" in un luogo d'isolamento come quello carcerario. Fiorella Infascelli riesce molto bene a far intrecciare queste due storie, usando tecnicamente dei primi piani sui protagonisti mescolati ad inquadrature più ampie, "intersecando" riprese d'interni ad ampie vedute dell'isola, che il mare divide dalla terraferma, ma che non ostacola, anche grazie all'uso di internet, il contatto tra il gruppo dei manifestanti con il mondo esterno.

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