"Poker Generation" di Gianluca Mingotto è finito ieri sui banchi del Parlamento.
A portarlo è stato il Senatore Raffaele Lauro, esponente del PDL e membro della Commissione Antimafia, già attivo nel passato con dichiarazioni riguardanti il controllo del gioco dazzardo. Il Senatore Lauro ha portato ieri mattina uninterrogazione parlamentare urgente al Premier Mario Monti, per chiedere se questo film abbia beneficiato, direttamente od indirettamente, di fondi pubblici, a livello nazionale o regionale; se lideologia di fondo di questopera possa essere inquadrata nellambito della libertà di espressione artistica, garantita dalla nostra Costituzione, o, piuttosto, debba essere considerata alla stregua di unopera promozionale e pubblicitaria del gioco dazzardo".
Fabrizio Crimi, produttore del film, precisa quanto segue: "La pellicola, come riscontrabile da una semplice verifica e come peraltro ampiamente illustrato in conferenza stampa, non ha beneficiato di alcun contributo pubblico, confermando in tal senso la scelta di una realizzazione indipendente. Non entriamo nel merito delle valutazioni politiche - che arrivano a più di un anno dallannuncio della realizzazione del film ma tuttavia riteniamo che le considerazioni emerse siano frutto di suggestioni basate su sensazioni o sentito dire prive di riscontro nella trama e nella critica di settore come documenta la rassegna stampa di oggi.
Il film, ispirandosi a una storia vera, vuole dare voce a una comunità pulita di milioni di persone che ogni giorno si divertono anche con un solo euro nel nome di una disciplina sportiva paragonabile al calcio o a qualsiasi altra forma agonistica, diversa da quello stereotipo di poker da bisca ovvero quel gioco dazzardo o altre forme compulsive che generano ludopatia.
A conferma dellassoluta buona fede del film destinato a una visione per tutti vi è la circostanza che la pellicola ha superato lesame della commissione censura, di cui fanno parte anche le rappresentanze dellassociazione dei genitori, che nulla ha rilevato a proposito.
Ci auguriamo che, nel libero esercizio di un diritto costituzionalmente protetto quale è la libertà di opinione, non trovino spazio polemiche strumentali che coincidono con un momento storico per il settore del gioco".
↧