E' un ricordo sentito e intenso quello al centro del documentario di Alberto Castiglione "Una voce nel vento", così come intensa è stata la vita del suo protagonista: Mauro Rostagno, giornalista torinese ucciso nel 1988 in un agguato mafioso in Sicilia, indimenticato oppositore dei poteri forti.
La figura di Rostagno è stata protagonista nella vita di molti "percorsi", dalle contestazioni sessantottine a Lotta Continua, dagli "arancioni" alla Comunità Saman per il recupero dei tossicodipendenti, fino alla decisione di puntare sul giornalismo di denuncia - ormai trasferitosi in Sicilia, a Trapani - e alla tragica morte.
Il documentario di Castiglione, vincitore del premio del pubblico al Biografilm 2006 e finalista al Premio Ilaria Alpi, sceglie di concentrarsi sull'ultima fase, il lavoro scomodo per la televisione locale RTC, i suoi servizi ironici in cui sbeffeggiava e - soprattutto - denunciava facendo nomi e cognomi di collusioni, assassini e mafiosi.
La ricostruzione dell'agguato, il ricordo ancora vivo di colleghi e familiari, le preziose immagini di repertorio costituiscono un documentario di grande valore storico, un reperto prezioso per aiutare a ricordare un uomo il cui lavoro non deve essere dimenticato.
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